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Democrazia sospesa Casini: avanti con l'asse tra Pd, Pdl e Terzo polo

Per il leader dell'Udc la maggioranza che sostiene Monti deve proseguire anche nella prossima legislatura. E ai suoi "alleati" dice: "Non c'è più Vasto e non c'è più l'asse Pdl-Lega"

Democrazia sospesa Casini: avanti con l'asse tra Pd, Pdl e Terzo polo

Nel 2013 gli italiani saranno chiamati a rinnovare il parlamento, decidendo a chi affidare l'onore (e l'onere) di guidare il Paese. Il governo Monti, per ammissione dello stesso presidente del Consiglio, è un governo tecnico, chiamato a fronteggiare una situazione di emergenza. La parola, entro un anno al massimo, tornerà ai cittadini, e con essi ai partiti che torneranno a fronteggiarsi a viso aperto. Qualcuno, però, è convinto che l'attuale situazione di "democrazia sospesa", in cui le principali forze politiche stanno insieme appoggiando un esecutivo tecnico, debba andare avanti. E' Pierferdinando Casini, leader dell'Udc. Intervistato da Avvenire lo dice a chiare lettere: "Serve che l’armistizio duri, che il patto per il Paese prosegua, anche dopo il 2013, anche dopo Monti".

Casini sviluppa il proprio ragionamento dicendo cosa intende fare nei prossimi mesi: "Andrò in campagna elettorale e ripeterò che questa idea della politica deve continuare. I partiti devono capire che il discorso è lungo". Poi, per avvalorare la propria tesi, manda un segnale a destra e uno a sinistra: "Non c’è più Vasto, non c’è più l’asse Pdl-Lega". Per Casini, dunque, la maggioranza che oggi sostiene il governo deve proseguire anche nella prossima legislatura. Qualcuno potrebbe obiettare: che senso che gli italiani vadano a votare se i principali partiti fingono di essere contrapposti ma in realtà vogliono stare, tutti insieme, nella stanza dei bottoni?

Casini deve ammettere che "in condizioni di normalità, l’alternanza è lo schema giusto. Ma se noi pensiamo che in dodici mesi passiamo dall’emergenza alla normalità abbiamo una visione esageratemente ottimistica della realtà". Per il leader dell'Udc l'Italia non è ancora pronta per una contrapposizione fra centrodestra e centrosinistra. Chi lo pensa, dice chiaramente Casini, "è rimasto indietro" e "non ha capito che è proprio questo che ha portato l’Italia sull’orlo del baratro". Ma è proprio vero che gli italiani non sono ancora pronti per una "normale" alternanza fra due schieramenti alternativi?

twitter: @ideelibere

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