Pensionati over 65 fantasma. Pur essendo tornati a vivere da tempo nei loro paesi d'origine, continuavano a percepire in Italia l'assegno della pensione sociale, incassato per conto loro da parenti e amici.
Su 45 posizioni pensionistiche relative al periodo 2010-2012, controllate dai carabinieri di Fabriano (in provincia di Ancona), 15 sono risultate irregolari. Altrettanti migranti sono stati denunciati per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato: si tratta di uomini e donne marocchini, albanesi, rumeni e macedoni, mentre la posizione dei prestanome è ancora al vaglio degli investigatori. Sono in corso le procedure per quantificare il danno erariale e per ottenere il recupero delle somme indebitamente percepite dai pensionati in base alla legge 335 del 1995. Quei quindici extracomunitari, quindi, avrebbero percepito indebitamente l'assegno sociale almeno dal 2010 a oggi. I requisiti per averne diritto sono naturalmente i 65 anni di età e la effettiva e abituale residenza in Italia, con l'obbligo di non assentarsi dal territorio nazionale per un periodo superiore al mese.
I controlli hanno preso il via l'anno scorso, esattamente a novembre, quando i carabinieri della stazione di Fabriano, agli ordini del luogotenente Palombi, ebbero la necessità di notifica a un ultra 65enne extracomunitario, entrato nel nostro paese alla fine del 2010, per effettuare il ricongiungimento familiare. L'uomo non era in casa e a quel punto scattarono le verifiche: «È andato al Nord», avevano sostenuto all'inizio i familiari, tentando di giustificarne l'assenza. «Adesso è al Sud, da un altro parente», dissero una seconda volta. In realtà il pensionato non c'era mai e alla fine i suoi familiari hanno ammesso che era rimpatriato. E a quel punto i carabinieri si sono insospettiti, hanno chiesto al locale ufficio Inps l'elenco di stranieri residenti a Fabriano beneficiari dell'assegno sociale, convinti che la pratica fosse diffusa. L'indagine è stata lunga e complicata, molti beneficiari dell'assegno erano tornati nei paesi di origine, lasciando delega ai congiunti in Italia per riscuotere il beneficio. Saputo degli accertamenti, vari stranieri sono rientrati frettolosamente in Italia, agli uomini dell'Arma non è sfuggito il particolare dei visti di uscita e d'ingresso, apposto sui passaporti.
Il bilancio dell'operazione, che parte da un campione di 45 stranieri, mostra che un terzo dei controllati aveva percepito indebitamente l'assegno.
Dal canto suo, l'Inps sta quantificando il danno subito, le prime stime parlano di quasi 200mila euro, e poi procederà al recupero delle somme erogate in maniera indebita.
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