
"Uno vale uno". Almeno a parole, è lo slogan del M5S. A parole, appunto. Perché nei fatti in molti criticano la gestione accentrata del movimento, con Beppe Grillo e Gian Roberto Casaleggio a farla da padrone. Eppure guai a dirlo: grillini - pardon, cittadini - e simpatizzanti sono pronti a ricordare che Grillo è solo un megafono, un mezzo per far arrivare a tutti i valori e i principi del gruppo.
Qualcosa però sta cambiando nella strategia comunicativa. Le Europee si avvicinano e a un anno dal debutto in Parlamento non si può più dire che del M5S non si parli. Così sempre più spesso gli esponenti grillini appaiono in tv - anche se evitano ancora il contradditorio - e persino lo stesso Beppe Grillo è tornato a farsi intervistare.
Ma la novità è un'altra: oggi dal blog è partita la campagna elettorale e nella chiamata alle armi appare una frase singolare."Beppe Grillo, quale capo politico del MoVimento 5 Stelle e suo rappresentante, si occuperà degli adempimenti tecnico-burocratici". Ma come, non era solo un portavoce?
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