Mentre i suoi colleghi si sono affrettati a consegnare la propria firma nelle mani dei capigruppo Renato Brunetta e Renato Schifani, Carlo Giovanardi - mosca bianca tra i parlamentari Pdl - si è rifiutato di firmare la lettera di dimissioni da senatore.
"Non ho firmato e non firmerò le dimissioni perché ritengo non siano la modalità giusta per costringere le forze politiche ad assumersi le responsabilità nei confronti del paese, soprattutto in vista della prossima imminente campagna elettorale", ha detto l'ex ministro, "Ho sostenuto nella Giunta per le Autorizzazioni del Senato che la decisione di applicare la retroattività per decadenza da senatore a Silvio Berlusconi è una vera e propria mascalzonata, costruita su violazione di principi fondamentali della Costituzione e delle nostre leggi, stracciando tra l’altro il principio del ne bis in idem e del giudice naturale precostituito per legge e ignorando due recentissime sentenze di assoluzione della Seconda e Terza Sezione penale della Corte di Cassazione passate in giudicato e irrevocabili per lo stesso identico fatto nei confronti di Silvio Berlusconi, considerato invece colpevole
dalla sezione feriale presieduta dal dottor Esposito. Se il 14 ottobre il Pd si renderà complice di questa mascalzonata è evidente che verranno meno lecondizioni per continuare una alleanza di Governo".
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