Oltre duemila spiagge su 1.700 km di costa, dal Portogallo al sud della Francia, inondate dalla marea nera di 77mila tonnellate di greggio riversate in mare, 17.000 uccelli morti, intere coltivazioni di mitili distrutte, oltre 4 miliardi di euro di danni economici ed ambientali accertati e nessun responsabile, ne penale ne civile. Undici anni dopo, la maggiore catastrofe ambientale d'Europa, provocata dal naufragio della petroliera Prestige al largo delle coste della Galizia, resta in pratica senza colpevoli. La sentenza emessa ieri dal tribunale de La Coruna riaccende nell'opinione pubblica l'indignazione. «È assolutamente deludente, la peggiore sentenza che ci potessimo aspettare», il commento a caldo di Xaquin Rubido, che ha annunciato ricorso alla Corte costituzionale.
«Nessuno può sapere con certezza le cause dell'accaduto», ne quale «avrebbe dovuto essere la risposta appropriata nella situazione di emergenza creata dalla grave avaria del Prestige», ha detto il presidente del tribunale, nel leggere la sentenza che ha assolto dai reati contro l'ambiente gli unici tre imputati: il capitano della petroliera, Apostulos Mangouras, il responsabile macchine Nikolaos Argypoulos e l'ex direttore generale della Marina Mercantile, Jos Luis Lopez Sors.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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