DISASTRO SFIORATO SUL VOLO PISA-ROMA

DISASTRO SFIORATO SUL VOLO PISA-ROMA

RomaL'Atr 72 è rimasto fermo per tutto il giorno sull'erba, reclinato sul fianco destro. Poi è stato sollevato da una gru e spostato in un hangar dell'aeroporto Leonardo Da Vinci. Un'aereo all'apparenza fantasma, completamente bianco. Dalla fusoliera sono spariti gli adesivi dell'Alitalia, rosso e verde. È rimasta la matricola YR-ATS e la bandierina della Romania. Il marchio rimane quello della compagnia d'origine, Carpatair. L'aereo Pisa-Roma che è finito fuori pista l'altra sera in fase di atterraggio a Fiumicino - ventidue feriti di cui due abbastanza gravi e due bambini, una strage sfiorata - è ora senza insegne italiane. La compagnia di bandiera non ha effettuato un blitz nella notte. La richiesta di rimozione degli adesivi era stata formalmente inoltrata al magistrato competente. Ma da ieri l'Alitalia è ancora più nella bufera. Come partner di Carpatair, firmataria dal 2012 di un'alleanza giudicata ora biasimevole, alla luce dei cinque incidenti verificatisi in tempi ravvicinati su velivoli del vettore romeno, come denuncia l'Anpav (l'associazione nazionale dei piloti di volo) e per il giallo della sparizione del logo, documentato da centinaia di fotografie che ieri hanno fatto il giro del mondo. A fine giornata è arrivata la risposta della compagnia: «Aver cancellato i simboli Alitalia» dall'aereo da Carpatair «è una prassi», la spiegazione del direttore operativo di Alitalia, Giancarlo Schisano: «Per un normale motivo di decoro aziendale è prassi cancellare la livrea, ed a maggior ragione in questo caso, per un aereo non di Alitalia». L'Alitalia ha per ora sospeso il contratto con la compagnia romena e ritirato gli aerei dalle tratte Ancona-Roma, Pisa-Roma e Bologna-Roma, dopo una giornata di insistenti pressioni dei sindacati. Il Pd chiede ora la verifica di tutti i contratti di subappalto ad altre compagnie, Pier Ferdinando Casini ironizza su Facebook: abbiamo salvato l'Alitalia e ora si vola su Carpatair. Addirittura si richiedono le dimissioni dei vertici del vettore nazionale: lo fa il deputato del Pdl Mauro Pili. Partono anche i primi rimpalli di responsabilità: Carpatair, ha detto ancora Schisano, è una «società abilitata a lavorare in tutta Europa». In particolare, l'ultima verifica svolta dall'Enac risale ad appena «10-15 giorni fa», esito «nessuna anomalia». Da fonte sindacale la replica: l'Enac era stata allertata da una denuncia sindacale, e per questo aveva effettuato due ispezioni a sorpresa. Il 28 maggio su un volo in partenza da Firenze per Timisoara si era accesa una spia che indicava fiamme ai motori. Evacuazione lampo dei passeggeri, sette feriti. A dicembre e gennaio, a Pisa e ad Ancona ancora problemi: perdita di carburante e difetto di pressurizzazione. La stessa Alitalia aveva avviato un'inchiesta interna, anche se la compagnia precisa che «nessuno» dei due guasti era stato «rilevante per la sicurezza».
I due feriti gravi stanno migliorando: una hostess romena che ha subito un forte trauma cervicale e un altro passeggero con il femore rotto. Tre inchieste sono aperte: della procura di Civitavecchia, che potrebbe ipotizzare il reato di lesioni colpose, dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, e dell'Alitalia. All'inchiesta tecnica sono stati ammessi un investigatore francese e uno romeno. La Francia partecipa come Paese costruttore dell'Atr 72.
Per ora l'unica causa addotta in via ufficiale sarebbe il forte vento (25 nodi)che sabato soffiava su Fiumicino, una potenza però «compatibile con l'atterraggio». «Visto che la pista numero 1 stava subendo di più le raffiche dal mare - ha chiarito il direttore Enac di Fiumicino, Vitaliano Turrà - abbiamo deciso di utilizzare prevalentemente la pista numero 3».

La numero 2 non era utilizzabile per «lavori di manutenzione». Imperizia del comandante? L'Alitalia torna a chiarire: il pilota ha una esperienza di «oltre 15 mila ore di volo. Oltre che comandante era anche istruttore e controllore» di Atr.

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