Disoccupazione giovanile, Letta: "Mercoledì il piano, ma deve agire anche la Ue"

Il premier incontra i sindacati. E scrive al Financial Times: "Basta dichiarazioni d'intenti. Al prossimo Consiglio europeo servono fatti"

Disoccupazione giovanile, Letta: "Mercoledì il piano, ma deve agire anche la Ue"

"Questa settimana il mio governo prenderà importanti misure per tagliare il costo del lavoro sui neo assunti, riorganizzare il servizio pubblico di collocamento, semplificare l’apprendistato e aumentare la flessibilità in entrata". È questo il piano di Enrico Letta contro la disoccupazione giovanile che verrà discusso mercoledì in Consiglio dei ministri.

Il premier, in una lettera al Financial Times, anticipa le prossime mosse del governo sottolineando che il problema del lavoro non si risolve solo a livello nazionale: "Serve anche una dimensione europea, concentrata sugli strumenti per aiutare i giovani a trovare un lavoro o a iniziare un percorso di formazione. Insieme alla Commissione e al Consiglio, dobbiamo rendere operativo il programma Youth Guarantee fin dal prossimo anno per essere certi che ogni persona sotto i 30 anni riceva un’offerta di lavoro, di formazione o di apprendistato entro 4 mesi dal termine del percorso educativo o dalla perdita di un lavoro. Dobbiamo essere più flessibili sull’uso dei fondi strutturali europei rendere immediatamente operative le risorse per il 2014 e 2015".

C'è l'Europa, quindi, al centro dei pensieri di Letta. La stessa Europa che "può agire come moltiplicatore e come supporto per le riforme nazionali". Per questo il premier chiede che al prossimo Consiglio europeo non ci sia solo "una dichiarazione d’intenti": "Devono essere adottate misure che parlino ai giovani, ai loro bisogni e aspettative", ha ammonito, "Altrimenti il risentimento diventerebbe il terreno di coltura per i movimenti populisti ed estremisti, con il rischio di una ripercussione nel maggio del 2014 e l’elezione dell’Europarlamento più euroscettico di sempre. La posta in gioco non è solo il futuro di una generazione, ma le prospettive della stessa Europa".

Intanto questa mattina il presidente del Consiglio ha incontrato a Palazzo Chigi i sindacati, che sabato sono scesi in piazza

proprio per chiedere maggiore attenzione al lavoro. Il vertice è durato un paio d'ore. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, hanno lasciato palazzo Chigi senza commenti.

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