«I pentiti di estrema sinistra sono come quelli di ndrangheta. Pochi ma buoni». Antonella Grippo è una giornalista calabrese con un passato da «femminista lottacontinuista». Oggi ce lha con le donne che manifestano contro Berlusconi. «Quelle sacerdotesse dellovvio non colgono la geometrica potenza del berlusconismo perché soffrono di invidia penis e rancori menopausali. Andrebbero arrestate per vilipendio della più alta liturgia di emancipazione del Novecento».
E sarebbe?
«Il berlusconismo, no? Prima di lui, il corpo del re era protocollare ed anemico. Lavvento del Cavaliere ha decretato la fine dellutopia collettiva, anonima e funebre, restituendo agli italiani la gigantografia delle loro pulsioni sotterrane. Il consumo della bellezza, attraverso lo stigma televisivo, si è democratizzato».
Come dire, più tette per tutti...
«È la collettivizzazione dei mezzi di produzione, proprio come intendeva Marx. Femminismo e berlusconismo hanno sburocratizzato il corpo».
Qualcuno non sarà daccordo...
«La piazza ha derubricato la solenne sacralità del femminismo storico a un mero contenzioso simil-pelvico».
E il Pd, invece...
«Certa sinistra necrofila e misogina ha sempre guardato con sospetto a questo vitalismo effervescente. Il Pd non è femminista ma ancillare e femminile, nel senso più deleterio del termine.
Diciamo che non entusiasmano...
«La loro intelligenza strategica non è mai in erezione. Sotto sotto, cè sempre il velo di cipria, avrebbe detto Carmelo Bene. Lui sì che di donne sintendeva».
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