Laura Vago non potrà leggere questo articolo. Ma una delle sue figlie o suo marito lo farà per lei. E la prima cosa da dirle è che lo staff del Giornale le fa gli auguri. Perché oggi compie 44 anni.
Questo è il suo primo compleanno con Ambra.
«Esatto. Ambra è un labrador di 2 anni, che mi ha assegnato il centro di addestramento cani guida del Lions a marzo e non riesco a trovare una definizione per lei. Qualcuno dirà che sono esagerata ma io la considero una figlia. Mi ha ridato la voglia di vivere persa da quando una retinopatia pigmentosa mi ha scippato la vista».
Ora lei non vede più nulla?
«Vedo come da un buco di una serratura, tutto sfocato. E Ambra per me è una macchia nera».
Però la sente vicina a sé?
«Eccome: è sempre con me. Dorme vicino al letto e se poggio un piede a terra lei mi sfiora la gamba per rassicurarmi. Insomma, mi dice guarda, sono qui».
Durante il giorno come si comporta?
«È fantastica. La mia giornata è cambiata al mille per mille. Prima della malattia ero molto attiva e senza la vista mi sentivo persa. Con Ambra mi sento uguale alla altre signore, faccio cose che per me erano diventate impossibili: andare al super, in ospedale a fare esami, prendere un caffè. Insomma, i suoi occhi ora sono i miei».
Non ha mai paura che Ambra sbagli?
«No, assolutamente. Oggi ci siamo fatte una camminata di sei chilometri. E c'era un sacco di traffico. Lei mi avverte di ogni pericolo. Lo sento dalla maniglia. Se mi tira verso il muro vuol dire che c'è un ostacolo da evitare. Se è rilassata allora si viaggia tranquille. Mi conduce come se mi prendesse per mano».
Si sente protetta?
«Mi avverte di ogni pericolo. Una volta in un sottopasso volevano scipparmi e io me ne sono accorta perché lei era tutta agitata, continuava a guardare indietro. Io ho contato fino a tre e poi le ho detto, ambra corri e io correvo insieme a lei. Da quel giorno quando attraversiamo quel tratto di strada lei corre. E a me mette i brividi pensare a come sia generosa e intelligente».
Come si conquista la fiducia di un cane addestrato per non vedenti?
«Bisogna affidarsi ma trattarli come dei bambini. Hanno bisogno di coccole e soprattutto che si parli con loro. Capiscono ogni parola, persino le sfumature. Purtroppo qualcuno li definisce solo dei cani».
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