Domani è un altro giorno

L’Udeur, Mastella, la moglie, Saccà, Berlusconi, Cuffaro, De Magistris, l’attricetta, la valletta, la mafia, la camorra, la spazzatura, e che cosa c’è dietro, e perché proprio ora, ed è polemica, serve una riforma, e i giornali, i verbali, le telefonate, l’atto dovuto, il segreto, ma quale segreto, è una montatura, un polverone, fiducia nella magistratura, provvedimento abnorme, pericolo per la democrazia, la casta dei politici, dei giudici, dei giornali, vedremo al Riesame, in Appello, in Cassazione, chiederemo la revisione, la ricusazione. E per ciascuna di queste cose, da anni, da decenni, noi giornalisti ogni volta dovremmo trovare il tempo per leggere almeno una carta tra migliaia, così da farci mezza opinione e addirittura metterla nero su bianco, ripeterla in televisione, esporci senza la tentazione del riflesso condizionato.

Per ciascuna di queste cosa noi giornalisti ogni volta dovremmo avere il fegato di credere che dopo 15 anni i lettori non si siano un po’ rotti le balle, anzi leggano tutti i nostri articoli, le preziose «reazioni», dovremmo illuderci che possano non essere scettici, sfiduciati, stanchi, stufi, rotti a tutto, come se tutto ormai potesse accadere, perché davvero tutto e davvero nulla accade, in questa immensa contrada di tifo e di bandiere.

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