
Primo intervento da presidente del Consiglio per Giorgia Meloni al Meeting di Comunione e Liberazione. La leader del governo è stata accolta dagli applausi dei presenti alla Fiera di Rimini e ha tenuto un lungo discorso per indicare la strada all’Italia. Da un tema all’altro, il premier ha citato diverse personalità a lei molto care. In apertura con la similitudine tra Thomas S. Eliot – poeta scelto per il titolo del meeting di quest’anno – e Atreju, il protagonista della Storia infinita a cui è intitolata la manifestazione giovanile di Fratelli d’Italia.
La Meloni ha definito Thomas S. Eliot “un autore a me molto caro, un cristiano-conservatore diventato un punto di riferimento nella storia della letteratura fino al Premio Nobel nel 1948”. Poi, su Atreju, “il ragazzo che lotta contro il nulla che avanza”, ha ribadito: “Come si sa ha avuto un ruolo importante nell'immaginario della mia formazione culturale".
Parlando di immigrazione, il primo ministro ha sottolineato che l’obiettivo del governo è “codificare e difendere il diritto a non dover emigrare” e ha tenuto a citare il cardinale Robert Sarah e una sua frase in particolare: “Chi ritiene le migrazioni necessarie e indispensabili compie un atto egoistico”. Non è mancato un riferimento a Papa Leone XIV: “I cittadini si aspettano dalla politica il coraggio di affrontare i problemi più complessi, anche a costo di fallire: l’ostinata determinazione a servire il bene comune mettendo sempre al centro le persone, in particolare i bisogni dei più deboli. Come ci ha ricordato di recente anche Papa Leone XIV, non c’è un altro modo per rendere la politica la forma più alta di carità”.
La Meloni ha posto l’accento sull’importanza del lavoro e ha voluto ricordare la figura di Pier Giorgio Frassati: “Tra pochi giorni, il 7 settembre, la Chiesa proclamerà santo un ragazzo che proveniva da una famiglia ricca, che avrebbe potuto godere della sua condizione privilegiata ma non lo ha fatto: ha scelto di mettersi al servizio del prossimo, di chi aveva più bisogno. Dedicava le sue energie agli ultimi, ai più poveri, dava anche loro del denaro ma soprattutto si dava da fare per procurare loro un lavoro […] E’ nel lavoro che l’uomo trova la sua piena dignità, è nella realizzazione del lavoro che l’uomo comprende il suo valore”.
Subito dopo il premier ha citato una frase di Don Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione: “Un uomo disoccupato soffre un attentato grave alla coscienza di se stesso, perché un uomo conosce se stesso solo in azione, durante l’azione e mentre è in azione”.