Droga, enti locali in campo per la prevenzione

Ogni situazione è un "caso" che richiede una soluzione su misura. Tutto si mescola nella geografia della droga e spesso le piccole cittadine competono, in un gioco al ribasso, con gli spazi metropolitani. Da Milano a Roma, da Torino a Verona ecco le principali misure adottate

Droga, enti locali in campo per la prevenzione

Francesco Maria Del Vigo -Andrea Indini

Milano - Droga. Un problema enorme e sfaccettato. Grande come tutto il Paese, variegato e differente come le città e le province, le piazze e le strade. Ogni situazione è un "caso" che richiede una soluzione su misura. Tutto si mescola nella geografia della droga e spesso le piccole cittadine competono, in un gioco al ribasso, con gli spazi metropolitani. Un solo punto comune: prevenire. Partendo dalla fetta più sensibile alle sirene dei paradisi artificiali: i giovani. Quattordici e quindici anni. Fino a un decennio fa era impensabile, ma ora le droghe si incontrano fra i banchi di scuola. E se la droga insegue i clienti nei licei, è da lì che bisogna partire con la prevenzione. Il pusher nascosto in un vicolo di periferia è ormai una foto in bianconero, e la droga usa già il digitale.

A Milano l'impegno sulla prevenzione
"Quello della droga tra i giovanissimi è un problema denunciato da tempo". Non si tira indietro Mariolina Moioli, assessore del Comune di Milano alle Politiche sociali, e denuncia una "situazione sconvolgente e inaccettabile". "Sconvolge soprattutto che la maggior parte delle persone faccia finta di niente". E contro questo disinteresse Palazzo Marino ha messo in campo una fitta rete di iniziative per prevenire la piaga della droga. Dall'assessorato alle Politiche sociali, infatti, sono stati stanziati circa 600mila euro in progetti di prevenzione nelle scuole. Non solo. Numerosi i finanziamenti stanziati anche alle famiglie e al reinserimento sociale. "Il nostro lavoromira alla prevenzione - continua la Moioli - proprio per questo non sono contraria alla proposta avanzata dal sindaco Moratti sul posizionamento delle telecamere nelle scuole". Secondo l'assessore meneghino, infatti, "non è pensabile che un genitore, affidando il proprio figlio a una struttura scolastica, si trovi in una situazione del genere". La scuola è, infatti, "responsabile della tutela dei minori". La Moioli attacca, tuttavia, il sistema sociale, reo di "far passare per veri modelli senza alcun valore".

Torino promuove la salute
Da tempo la mission del capoluogo piemontese è indirizzata a realizzare iniziative per lo sviluppo della promozione della salute e del miglioramento della qualità della vita delle persone, sostenendo una strategia di aiuto volta a tutti i cittadini, in particolare ai giovani sempre più esposti alla perdita di valori e punti di riferimento. "Il nostro compito è far fronte ai problemi legati a ogni sorta di dipendenza - spiega l'assessore del Comune di Torino alle Politiche sociali, Marco Borgione - questo genere di fenomeno, legato sia agli stupefacenti sia all'alcol, è stato riscontrato in età più bassa, a partire dal secondo anno delle scuole medie". Pur puntando il dito contro numerose famiglie che hanno "alle spalle evidenti percorsi di fragilità", Borgione accusa soprattutto le abitudini sociali come "le peggiori cause che la quotidianità impone ai giovani". Progetti di informazione, eventi di integrazione, attività sportive: l'assessorato di Borgione promuove numerose iniziative volte ad educare i giovani alla salute. Ma non solo. Lo sguardo è rivolto anche a un livello più alto, ad esempio alle coppie che cercano un recupero, ai servizi di prima accoglienza e al sostegno di enti, strutture e case di ospitalità che lavorano a progetti di reinserimento sociale volto all'autonomia.

Verona interviene sul territorio L'accordo firmato dalla città di Verona per combattere l'uso delle droghe è al tempo stesso semplice e comp'lesso. Semplice perché punta diritto al cure del problema. Complesso perché, minuziosamente, va a colpire tutti i problemi generati dal fenomeno.Dalla campagna informativa e di comunicazione agli interventi in scuole, famiglie e discoteche, dal sostegno della diagnosi precoce agli interventi di responsabilizzazione attiva dei genitori. E ancora: riduzione degli incidenti stradali, organizzazione di eventi mediatici e attivazione di un osservatorio permanente. Padre dell'ambizioso progetto è l'assessore comunale alla Salute, Alberto Benetti: "Puntiamo molto sulle iniziative di prevenzione sia in collaborazione con il dipartimento delle dipendenze dell'Asl 20-Verona sia con la polizia municipale attraverso interventi capillari sulle strade e controlli notturni". Il punto di partenza è "non porre alcuna differenza tra le cosiddette droghe leggere e quelle pesanti". Ma non solo. "Abbiamo dato segnali importanti anche all'uso eccessivo di alcolici - spiega Benetti - in occasione del Festivalbar, per esempio, abbiamo scritto e divulgato un codice deontologico per i giovani". D'altra parte, Benetti è certo che "ogni occasione persa adesso colpisce il futuro dei nostri giovani". E conclude: "Dobbiamo lavorare goccia su goccia, senza lasciarci scappare alcunché. La nostra azione deve essere sistematica e martellante".

Perugia, bloccare lo spaccio "Ultimamente si sente parlare di Perugia come se fosse Ibiza. Ma qui dopo le dieci e mezzo di sera ci sono solo qualche bar e disco pub". A smitizzare l'immagine di città della perdizione è Andrea Cernicchi, giovane assessore alla cultura e alle politiche giovanili del capoluogo umbro. "La nostra è una città tranquilla" assicura Cernicchi. Ma Perugia è anche sede di due importanti istituti universitari, uno per italiani e uno per stranieri, attorno ai quali ruota un universo giovanile diventato tristemente famoso con l'omicidio di Meredith Kercher. "Nel corso del tempo il consumo di droga a Perugia è diminuito.

Continuiamo a combattere la piaga con campagne di prevenzione ma i nostri dati sono esattamente nella media nazionale". E lo spaccio? "Il nostrio problema è più relativo alle aree circostanti che al centro della città. Siamo la città più popolosa dell'intera zona e molte persone vengono da fuori per rifornirsi."

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