Due papi anziché uno, un presidente anziché due, tre poli anziché due, due governi in larghezza anziché uno all'altezza. Questo è in sintesi algebrica il bilancio dell'anno che si chiude. Un anno incredibile, eccezionale negli eventi e subnormale nella vita comune.
Due Papi coinquilini, un presidente della Repubblica trasformato in re, Giorgio II, il bipolarismo mutato in tre poli l'un contro l'altro armati; e dopo un governo sado-tecnico a guida Monti, un governo parapolitico a somma zero. A voler essere ottimisti, potremo dire che siamo passati da un governo meno meno che ci massacrava, a un governo zero zero, puro placebo, con una produzione record di tasse figurative sulla casa. Un governo che annuncia salvezze e mazzate ma poi resta al palo, anche se il suo premier - va detto - è una persona seria ed equilibrata.
Nessuna riforma è stata varata, grazie anche al contributo determinante del Parlamento. Pure i famosi tagli ai costi della politica sono slittati al futuro, come già accadde alla riduzione del numero dei parlamentari, in modo che con gli anni, in un momento di pausa e distrazione, verranno rimossi o ancora differiti. Ha ragione Letta a vantare come unico dato significativo l'avvento dei quarantenni (in un Paese in quarantena).
Un dato anagrafico al posto di un contenuto politico, una risposta biologica a una crisi economica, politica, sociale. Una comitiva di «ragazzi» guidati da un novantenne, il capo dello Status quo. Eravamo un Paese anormale, ora siamo un paese subnormale. Rallegramenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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