Sulla richiesta di aiuti la Spagna continua a tergiversare, ma i mercati scommettono che è ormai solo questione di giorni. L'ottimismo ha alleggerito le tensioni riportando il segno positivo nei listini (Milano ha chiuso con un +1%, anche se il bilancio settimanale mostra un rosso del 3,8%), ma non si è allargato al versante monetario, dove lo spread tra Btp e Bund è risalito a quota 345. Non un buon segnale in vista delle aste della prossima settimana in cui l'Italia collocherà in una tre giorni di fuoco, da martedì a giovedì) Ctz, Bot e Btp a medio lungo termine.
L'esito delle emissioni potrebbe proprio dipendere dall'evoluzione del dossier Madrid. Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha ripetuto di non aver ancora deciso se chiedere o meno un nuovo aiuto dall'Europa; ma intanto ha sondato i partner Ue per capire le condizioni a cui sarebbe obbligato in caso di ricorso al doppio scudo Esm-Efsf/Bce. Rajoy ha visto ieri Mario Monti, che sostiene in pieno l'idea di un memorandum leggero. È una questione di convenienza: il Professore teme che l'Italia, in caso di resa spagnola, sia presto costretta a fare altrettanto.
Nel frattempo, il governo iberico ha smentito le voci di possibili misure per congelare le pensioni e un portavoce del commissario Olli Rehn, ha precisato che i negoziati con Madrid «non riguardano un piano di salvataggio» ma l'implementazione delle riforme presentate in aprile.
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