Lasciare una traccia. È l'ossessione di chi pensa al dopo, al giorno della fine. Un'ossessione che d'ora in poi, grazie alla tecnologia, potrà essere soddisfatta con ben più di una traccia. Addirittura un'intera biografia. Benvenuti nell'era del caro estinto 2.0. Perché se il giorno della fine è meglio che arrivi il più tardi possibile, i dettagli sulla propria esistenza è meglio che siano ben scritti, magari di proprio pugno, e perfettamente fruibili da chi entra in un cimitero e osserva la nostra lapide. «Ciao, sono il caro estinto. E questa è la mia storia». Potrebbe suonare uno dei messaggi di accesso alle lapidi di ultima generazione. Lapidi, bada bene, già esistenti grazie all'invenzione di una società di pompe funebri britannica. E grazie a un po' di tecnologia, quella semplice di uno smartphone, attraverso al quale si può inquadrare un codice sistema Quick Response (QR) inciso sul marmo o sul metallo al posto del vecchio Rip, e si può così consultare la biografia virtuale.
Il sistema è già stato sperimentato da Gill Tulliett che ha trasformato la lapide del marito Timothy, un amante della tecnologia, nella storia della sua vita a portata di iPhone o Blackberry.«Le persone - spiega Stephen Nimmo, ideatore del sistema - spesso gironzolano per i cimiteri e nel mentre osservano le tombe, cercando di immaginare la storia di chi è stato seppellito». Eccoli serviti
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