Ecco l'euro tesoretto della fondazione di D'Alema

La fondazione presieduta dall'ex premier riceve fondi pubblici per tre milioni di euro l'anno

Ecco l'euro tesoretto della fondazione di D'Alema

Altro che l'America, Massimo D'Alema ha trovato l'Europa. Baffino, si sa, è un uomo dai molti impegni e dalla grande inventiva. Così, tra una conferenza e una vendemmia, si è impegnato con una fondazione, la Feps, Foundation for European Progressive Studies, un think tank vicino ai socialisti europei. L'ex premier, come racconta il Fatto Quotidiano, ne è presidente dal 2008, come ammette lo stesso D'Alema, la fondazione si ispira al modello tedesco. Cosa significa questo fantomatico e misterioso modello è presto detto: finanziamento pubblico. La fondazione del lìder Maximo, come quelle dei partiti in Germania, ottiene il suo sostentamento con il finanziamento pubblico. E non si tratta di spiccioli. Secondo il quotidiano di Padellaro la fondazione di D'Alema porta casa tre milioni di euro all'anno, un finanziamento che - come da regolamento - copre l'85 per cento delle spese sostenute, i soci fondatori devono occuparsi del restante 15 per cento. Dal 2008 a oggi la Feps ha percepito 16,7 milioni di euro.

I soldi, logicamente, non sono di D'Alema (che in quanrto presidente è solo rappresnetate ufficiale della associazione) e servono per pagare gli stipendi e sostenere le spese della fondazione. Ma tutto questo meccanismo conferma il doppio binario di una Ue che pretende austerità dai cittadini e poi elargisce finanziamenti a fondazioni e partiti.

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