Prodi come Presidente della Repubblica, Casini fuori dalla coalizione di centrosinistra e Berlusconi come Mubarak. Così Nichi Vendola vede il futuro dell'Italia in un'intervista al Corriere della Sera Tv. Il governatore della Puglia non risparmia nessuno, dal leader dell'Udc a Renzi, dal Cavaliere a Bersani, da Grillo a Mario Monti, definito un "tecnocrate di scuola liberista, non c'entra con i progressisti".
Parlando del Pd, alleato di Sel alle prossime elezioni, Vendola si scaglia contro il segretario, la cui proposta "è debole": "È la proposta del vorrei ma non posso, dei compromessi deboli con chi vuole la conservazione dell’attuale e con le culture liberiste", ha spiegato, ricordando che "il Pd ha fallito nei confronti del governo Monti". E nemmeno Renzi può davvero rinnovare la sinistra: "È l'idrolitina nell'acqua morta della politica, uno strano rivoluzionario che piace a tutti i poteri forti, viene coccolato da quelli che coccolavano Berlusconi. È la scommessa di chi vuole continuare a vincere, di quanti hanno cresciuto e sdoganato il berlusconismo e il leghismo, e che oggi si accaniscono sul volto livido e invecchiato di Berlusconi che assomiglia a Mubarak". E anche per colpa della sinistra "Beppe Grillo lucra politicamente sulla debolezza della proposta del centro sinistra che spesso non ha offerto una proposta credibile per l’alternativa".
Molto meglio pensare a un ritorno sulla scena di Romano Prodi, insomma: "Personalmente sono molto affascinato dall’idea che possa andare al Quirinale, ma penso che si dovrebbe rompere la monotonia di un Quirinale sempre al maschile, candidando una donna", sostiene Vendola, che esclude pure un'alleanza con l'Udc, nonostante la vittoria di Rosario Crocetta in Sicilia. "L’unità non può essere un accrocchio trasformista, deve essere l’unità per il cambiamento", ribadisce il leader di Sel. Poi la stoccata a Pier Ferdinando Casini: "Mi pare che Bersani abbia scelto Vendola.
Non ho alcuna ostilità verso Casini ma, siccome l’Italia ha un deficit di modernità e di libertà, sia dal punto di vista dei diritti del lavoro, sia dei diritti individuali, credo che una piattaforma su cui costruire l’unità debba essere basata sulla modernità e sulla libertà. Da questo punto di vista credo che difficilmente Casini possa essere della compagnia. Casini ad esempio non ha una grande apertura verso il testamento biologico o sulla fecondazione assistita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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