Da «no global» a funzionario delle istituzioni. Da antagonista, con precedenti penali, a uomo di fiducia di un ente pubblico. Da disobbediente a consulente della Provincia che ha attaccato per anni. Succede anche questo nel Paese delle contraddizioni a colpi di parate «sobrie», di tasse sulle patatine fritte e sulle macerie, nel Paese dei Lusi e dei Belsito. Questa volta succede nell’autonoma Provincia di Trento. Autonoma proprio in tutto. Dopo anni di contestazioni e lotte violente, il compagno Federico Zappini, 29 anni, ex leader del centro sociale «Bruno» di Trento, protagonista di tante occupazioni di edifici pubblici, tra cui l’ex Dogana (tuttora occupata), di proprietà della Provincia, è stato assunto dalla Provincia stessa. Senza alcun bando.
Il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti (Pd), tre legislature alle spalle, col vizio di pontificare sui tagli ai costi della politica, ha affidato un incarico da 46.704,84 euro lordi (scadenza giugno 2014) a Zappini per «progetti e iniziative concernenti l’attività del Forum trentino per la pace e i diritti umani». Per essere più chiari, a un ex contestatore delle leggi è stato affidato il compito di diffondere la cultura della legalità e della pace. Una scelta, tra l’altro, raccomandata dallo stesso presidente del Forum, Michele Nardelli che, coincidenza, è anche consigliere provinciale del Pd.
Sprechi, insomma. Mentre vengono imposti sacrifici a tutti e i giovani non trovano lavoro, Zappini da oppositore del potere e delle lobby, si trova ora nel libro paga della pubblica amministrazione. Bel colpo, per uno che fino ad un paio di anni fa era segnalato dalla polizia come leader di un movimento violento di area antagonista. Nel 2007, Zappini e i suoi compari furono anche condannati a 4 mesi di carcere (pena sospesa), per l’occupazione di un’area.
Inutile dire che a Trento la notizia, riportata dall’Adige (la consulenza è pubblicata anche sul sito del Consiglio provinciale), ha scatenato il finimondo. Nella città del Concilio un «no global» che gironzola nei palazzi delle istituzioni fa venire i brividi. E non solo all’opposizione. Anche la sinistra mugugna, leggasi Partito autonomista trentino e Idv. Ma c’è imbarazzo anche nel Pd, che parla di opportunità ai giovani meritevoli, che porta avanti battaglie sulla trasparenza dei posti pubblici, che vuole tagliare le consulenze, e che poi fa l’esatto opposto. «Ma perché proprio uno come Zappini?», si domandano tutti. «Perché - spiega Nardelli - Zappini ha svolto il servizio civile al Forum dando un contributo importante». E poi è sicuro che «Zappini non ha appartenenze politiche precise». E lo trova persino «una persona di rara intelligenza».
Sarà, ma vederlo a sbraitare nelle piazze o a digrignare i denti mentre due celerini lo trascinano via da una delle sue scorribande, fa venire come minimo qualche dubbio. «Un incarico che offende le istituzioni - dice Giorgio Leonardi, coordinatore provinciale del Pdl trentino - e che premia chi ha fatto azioni illegali». E il capogruppo provinciale della Lega, Alessandro Savoi, ironizza: «È proprio vero che a 20 anni si è incendiari e a 30 si diventa pompieri». Il diretto interessato, che qualcosa da dire l’ha sempre avuta, stavolta tace. «Aspetterei volentieri un attimo».
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