Ecco la sfida di Sgarbi: "Farò una lista civica con gli arrabbiati Pdl"

il critico lancia il Partito della Rivoluzione: "Anche a destra c'è bisogno di un Grillo che raccolga i voti di protesta. Punto al 10%"

Ecco la sfida di Sgarbi: "Farò una lista civica con gli arrabbiati Pdl"

Vittorio Sgarbi, farà davvero la sua lista?
«Lo chiamerò Partito della Rivo­luzione. Sarà presentato il 14 lu­glio a Milano».

Una nuova Bastiglia.
«Inevitabile davanti al declino dei partiti parallelo a quello della “audience” di Rai1 e Canale 5. La diversificazione dell’offerta ha ra­refatto il consenso».

Che senso ha l’ennesimo parti­tino?
«Sono un proporzionalista con­vinto, non c’è ragione di limitare le possibilità di identità riconosci­bile, che invece ha mantenuto Ca­sini. Pd e Pdl raccolgono meno vo­ti dei partiti da cui sono nati e han­no denominazioni ridicole, per­ché siamo tutti democratici, co­me siamo popolo e anche liberi. Il Pdl è finito».

Ne è sicuro?
«Al Nord lo chiamano “il” Pdl,a Sud “la” Pdl: è una creatura nata male.D’altra parte Fini disse “sia­mo alle comiche finali” salvo poi aderire nell’arco di pochi mesi.So­no state fusioni assurde anche per­ché Pd e Pdl, come in una simme­tria provvidenziale, avevano del­le sottospecie: Lega e Di Pietro. Non c’era bisogno di fondere quando si era comunque costretti a stringere altri accordi. Bastava fare una federazione mettendo in­sieme An, Storace, l’Udc».

E il Partito della Rivoluzione?
«Oggi il centrodestra è dimezza­to rispetto a quattro anni fa. I suoi voti sono evaporati, ma non sono andati a sinistra: quando è andata bene sono diventati di Grillo, per­ché Grillo è come una volpe nel pollaio, ruba dappertutto come di­mostra il caso Parma. Tutto il vec­chio che sta nel Pdl rischia di esse­re mandato a schifìo. Allora a de­stra bisogna creare un riferimen­to che sia protestatario quanto Grillo e gli impedisca di fare raz­zia. Ecco la mia rivoluzione: con­tro strutture obsolete, ridicole, di morti di sonno».

Sgarbi è il Grillo della destra.
«Il livello mentale di questo po­veretto è tale che se trova uno co­me me, io me lo mangio perché ab­biamo in comune la “pars de­struens”, quello che non funzio­na e va cambiato, ma io ho anche una “pars construens”. Grillo si è dato il nome di un albergo, Cin­que stelle, a riprova che non vuole una poltrona ma una camera di lusso».

Quanto potrebbe valere il suo partito?
«Sul 10 per cento, penso. Imma­gino tante liste identitarie. Storace ha il 3 per cento, un 2 la Santan­ché. An, che come la Margherita ha un finanziamento elettorale proprio, si ricostituisce e prende un altro 5. E hai già un 10 solo della destra».

E la vecchia Forza Italia?
«Si spacchetta in Forza Italia Se­nior, dove Berlusconi sarà costret­to a essere capolista con quelli da più tempo con lui, e prenderebbe il 12 per cento, e una Forza Italia Junior per fare spazio ai volti nuo­vi, e varrebbe il 6. Aggiungiamo al­tre liste tipo quella di Bertolaso, Montezemolo, gli animalisti della Brambilla. Io raccolgo quelli ar­rabbiati, che non vogliono stare con nessuno, protestano, ma non vanno a sinistra».

Per un totale di...
«Di 38-40 per cento.Grillo rosic­chierebbe voti al Pd. A quel punto vinciamo ancora noi, e manca an­cora la Lega. Ma bisogna conser­vare ogni identità scorporata, in modo che ognuno porti a casa quello che gli compete, compresa la mia protesta».

E chi farebbe il premier?
«Il candidato della lista più vota­ta, oppure quello indicato dalla

li­sta egemone in concerto con le piccole. Se vincesse ancora Berlu­sconi con i suoi reduci, dovrebbe indicare al capo dello Stato un no­me della sua area. Lasciamo alla si­nistra le primariette per acconten­tare Renzi».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica