«Entro fine mese sì al ddl E Sallusti resterà libero»

RomaAl carcere per Alessandro Sallusti mancano solo due settimane. Ma per il senatore Filippo Berselli, relatore del ddl Chiti-Gasparri e presidente della commissione Giustizia, il testo che elimina la detenzione per il reato di diffamazione verrà approvato in tempo. «Martedì - esordisce - in commissione avremo emendamenti, sub emendamenti e i pareri del ministro Severino, e già mercoledì potremo chiudere».
Poi tocca alla Camera. Ce la si fa per il 26?
«Si fa in tempo. Il 26 scade il termine per la messa in esecuzione della condanna, il che non vuol dire che il 27 arrestano Sallusti. Di certo dobbiamo concludere in fretta».
Niente mine in commissione?
«Non penso. Con Silvia Della Monica (relatore per il Pd, ndr) abbiamo fatto un lavoro di sintesi dei 104 emendamenti, e senza mettere molto di nostro. Certo, vista la velocità non sono da escludere modifiche migliorative, aperte al contributo di tutti i senatori. Ma non ci sono state contestazioni particolari, e tutti hanno dato atto del nostro impegno. Poi, chiaro, il rischio di un blitz è sempre dietro l'angolo, bastano cinque senatori per far saltare la deliberante (che permette l'approvazione in commissione, senza passare per il voto dell'Aula, ndr), e allora addio tempi brevi. Ma ho motivo di credere che non accadrà, questo è il mio auspicio».
Auspicio fondato?
«Siamo stati attentissimi a raccogliere le indicazioni dei senatori e l'orientamento del ministro. Per esempio Maritati ha sollevato qualche obiezione e ha chiesto “larga convergenza”: l'ha avuta. Stessa cosa per le “riserve” di Achille Serra, che sono già rientrate, idem Giovanardi. Insomma, i cinque per far saltare la deliberante non si troveranno. I tempi verranno rispettati».
Sparisce il carcere, crescono troppo le pene pecuniarie. È vero?
«La riparazione pecuniaria resterà quella di oggi, senza soglia minima a 30mila euro. E la multa, eliminato il carcere, sarà inasprita, ma in modo tollerabile. Visto il poco tempo, il testo è equilibrato e accettabile».
Ecco, i tempi. Senza il caso Sallusti quali sarebbero stati?
«Non l'avremmo approvata mai, la legge. La vicenda Sallusti ha dato un'accelerazione notevole.

Ma non è una legge ad personam, serve a togliere il carcere ai giornalisti, eventualità comunque rara anche oggi. Per il vostro direttore l'anomalia è stata la mancata concessione delle attenuanti generiche, mai negate a nessuno. Ma no, Sallusti in prigione non ci andrà».

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