Come rapinatori: caro Berlusconi, o la Borsa o la vita. Lo ha spiegato bene ieri sera al Tg3 Paolo Mieli, ex direttore del Corriere della Sera e faccia buona della sinistra più infida, commentando il calo del titolo Mediaset (-6 per cento) in una giornata di Borsa complessivamente negativa (-2) ma non tragica. Sorrideva, Mieli, alla sola idea che dopo tanto tergiversare finalmente si sia trovato il modo di dissuadere il Pdl dal togliere la fiducia al governo Letta. Caro Berlusconi - ha detto Mieli - prenditi sto schiaffone e scendi a più miti consigli. Che ha dettagliato: vai agli arresti, decàdi da senatore, lascia l'Italia nelle mani sicure di Letta e Napolitano. In pratica: togliti dalle palle altrimenti vedi cosa succede al titolo Mediaset.
Mieli è uno che di dietro le quinte se ne intende. Fu lui a schierare senza se e senza ma il Corriere al fianco della Procura di Milano al tempo di Mani pulite, accompagnando quel repulisti politico che doveva, nei loro piani, aprire la strada al successo del Pci. Fallito il piano, Mieli tornò all'attacco anni dopo, nel 2006, primo direttore del Corriere a dichiarare il suo voto nell'editoriale della vigilia elettorale. Schierò il giornale con Romano Prodi. Non portò bene né a Prodi (vinse ma saltò poco dopo), né al Corriere che perse una valanga di copie per la fuga di elettori di centrodestra sdegnati.
Racconto questo perché, come ci ha ben spiegato Mieli, è evidente che è partita la fase due dell'operazione ammazza-Silvio. Dopo i magistrati, scende in campo l'oscuro mondo della finanza. Si mobilitano i megafoni, strana analogia con quanto successe nel 2011 per convincere l'allora premier Silvio Berlusconi a farsi da parte a colpi di spread, ribassi di Borsa e drammatici editoriali sui soliti giornaloni. Obiettivo: spaventare, terrorizzare gli italiani, convincerli che senza il governo Letta qui va tutto a rotoli. Ci dicevano la stessa cosa del governo Monti. Ricordate? Allora questi rapinatori furono ascoltati, alla vita (politica) si scelse la Borsa.
Risultato: tutti i parametri economici a picco, tasse e disoccupazione alle stelle, banche più ricche e cittadini più poveri. Non facciamo lo stesso sbaglio, non confondiamo il mercato (quello libero e sano) con i mercanti. Mercanti di soldi e di poteri occulti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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