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“Era un condono”. Così Giletti ha inchiodato Conte

Alla fine, ospite al telefono di Massimo Giletti, Giuseppe Conte ha ammesso che nel decreto legge del 2018 c'è stato un condono

“Era un condono”. Così Giletti ha inchiodato Conte

Ennesima figuraccia di Giuseppe Conte, che nelle ultime ore è stato impegnato a smarcarsi dalle responsabilità sulla frana che nella notte tra venerdì e sabato ha investito il paese ischitano di Casamicciola. Il leader del Movimento 5 stelle, che nel 2018 era premier del governo Conte 1, nega di aver mai dato il via a un processo di condono edilizio. Ma Giuseppe Conte è stato smentito da un suo stesso documento, come messo in evidenza anche da Massimo Giletti nell'ultima puntata di Non è l'Arena.

"Lo chiarisca ancora una volta. Era un condono per lei quello fatto dal decreto legge sul ponte Morandi per Ischia?", ha chiesto Massimo Giletti all'ex premier, per l'ennesima volta. Davanti ai documenti che sono emersi nelle ultime ore, Giuseppe Conte, che in un primo momento ha cercato di negare l'evidenza, ma poi è stato inchiodato da Massimo Giletti, che l'ha costretto ad ammettere che quello disposto dall'articolo 25 di quel decreto fosse, come scritto lì sopra, un condono. "Era un condono", ha dichiarato alla fine Giuseppe Conte. Parole che ora pesano sul leader del Movimento 5 stelle, che non poteva non ammettere la realtà dei fatti. "Quando si fa un condono si aiuta l’illegalità e questo Paese continua a promuovere l’illegalità", ha sbottato Massimo Giletti al termine del collegamento con Giuseppe Conte.

Gran parte dell'ultima puntata di Non è l'Arena è stata incentrata proprio sulla frana di Ischia, e non potrebbe che essere così, visto che la questione ha assunto marcati tratti politici. Ai microfoni del programma di Massimo Giletti è intervenuto anche il sindaco di Forio D'Ischia, uno dei paesi dell'isola che, fortunatamente, non è stato colpito dalla frana. "Tutta l'Italia è a rischio sismico e idrogeologico, noi siamo anche a rischio di erosione. Trovare un capro espiatorio nell'abusivismo edilizio mi sembra una considerazione molto superficiale", ha dichiarato il sindaco. Parole che Massimo Giletti non gli ha fatto passare, ribattendo con verve: "Se ragiono così dico: siccome rubano tutti, rubo anche io. Quando lei mi continua a dire che l'abusivismo edilizio, io le dico che ci sono 8milioni di case abusive in Italia. Se vai all'estero e chiedi cos'è la parola abusivismo, non lo sanno".

Durante la discussione con il sindaco, Erasmo D'Angelis, che è stato l'ex coordinatore di una cosa che funzionava, voluta da Matteo Renzi, "Italia sicura". L'ex coordinatore ha sottolineato: "Lei, per legge, è il capo della protezione civile della sua città. Non può dire 'il governo deve fare la manutenzione', la deve fare lei". Pronta la replica del sindaco: "La manutenzione è in capo alla provincia, oggi città metropolitana. E la costruzione è in capo alla Regione". Ma le ragioni addotte dal sindaco non reggono e il primo cittadino viene contestato da Massimo Giletti: "Lo scaricabarile lo fanno tutti. 'Non è mio, non è la provincia, non è la Regione'. Oggi De Luca dice: 'Ho stanziato 7 milioni ma i progetti dei comuni non sono mai arrivati'.

Come giochiamo?".

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