Europee, Pro Vita & Famiglia presenta il suo manifesto dei valori

Presentato oggi in Senato il manifesto dei valori di Pro Vita & Famiglia. Il generale Vannacci tra i primi a sottoscriverlo

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“Crediamo che l'Europa debba cambiare orientamento, in quanto abbiamo vissuto cinque anni di Unione europea con un orientamento a senso unico e progressista”. Jacopo Coghe spiega così la scelta di stilare il Manifesto Valoriale di Pro Vita & Famiglia onlus con cui si vuole orientare il voto degli italiani verso i candidati che lo avranno sottoscritto.

Il manifesto dei valori si compone di sei punti che riguardano il contrasto all'introduzione dell'aborto come ''valore comune'' nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, un piano di sostegno economico e sociale alla famiglia, l’opposizione all'utero in affitto all'ideologia gender, la difesa dei risparmi delle famiglie dalle politiche ''green'' fondate su un ambientalismo radicale anti-natalista e il contrasto all'iper-sessualizzazione e all'iper-digitalizzazione dei minori con maggiore regolamentazione dell'uso di smartphone e dei social network. I Pro Vita contestano il fatto che l'ultimo atto del Parlamento europeo sia stata la mozione “per inserire l'aborto come uno dei diritti fondamentali nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea”. Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato, a margine della conferenza stampa, ha spiegato che la richiesta di impegnarsi nella difesa della vita e della famiglia “è perfettamente compatibile con l'impegno di Fratelli d'Italia di non toccare la legge 194, che prevede peraltro il sostegno alle donne che vogliono portare a termine la gravidanza”.

La deputata Maddalena Morgante, responsabile nazionale del Dipartimento pari opportunità, famiglia e valori non negoziabili di Fratelli d’Italia, ha dichiarato:"Costruire un’Europa più forte e protagonista nel mondo, significa riportarla alle sue radici cristiane e ai valori fondamentali inalienabili. Così come sostenuto dal manifesto Pro vita, dobbiamo affermare il valore della famiglia, cellula fondamentale della nostra società, il rispetto e la difesa della vita e della libertà educativa”. Tra i candidati che hanno firmato il manifesto c’è anche il generale Roberto Vannacci che si è detto pronto a presentare provvedimenti “a difesa della vita, del progresso, della famiglia, delle tradizioni, delle radici che ci contraddistinguono e del sangue del suolo che ci caratterizza come cittadini europei”. E promette:“Una delle direttrici della mia strategia sarà il sabotaggio di chi vuole distruggere i valori occidentali, romani e cristiani”.

Le opposizioni, invece, hanno issato le barricate. “L'attacco è esplicito alla 194, direi che il re è nudo”, sentenzia il piddino Marco Furfaro. Le donne del Pd, dal capogruppo alla Camera Chiara Braga al vicepresidente nazionale Chiara Gribaudo avvertono: “La 194 non si tocca”. La segretaria Elly Schlein è netta:“Giù le mani dalla 194, alle europee votiamo per le donne”.

Emma Bonino, sui suoi canali social, attacca i Pro Vita, rivendica “la libertà di scelta delle donne sul proprio corpo” e ricorda: “Prima della legalizzazione dell'interruzione volontaria di gravidanza, a perdere la vita erano le donne, che si affidavano a mammane che intervenivano col ferro da calza o infusi al prezzemolo. Chi si dice per la vita dovrebbe partire da questo. E invece quasi mezzo secolo dopo dobbiamo sorbirci questa propaganda reazionaria sui nostri corpi. Ancora".

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