Expo, cinque persone accanto a Cantone

L'ha proposto il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala

Expo, cinque persone accanto a Cantone

"Pensiamo ad una squadra di 5 persone coordinate da Raffaele Cantone". che opereranno in maniera fissa sull’Expo a Milano. Lo ha detto il commissario unico Giuseppe Sala a margine dell’assemblea di Confindustria Monza. Sala, che ha ribadito che incontrerà anche domani il prefetto di Milano Paolo Francesco Tronca, ha confermato che l’incontro con il commissario anticorruzione Cantone avverrà "in settimana". "Mercoledì e giovedì - ha spiegato - sarò a Roma. L’attività del prefetto, secondo Sala, "è importantissima per indicare i nomi di quelli che possono fare attività di vigilanza" mentre a Cantone spettano "pieno poteri di verifica delle gare e di commissariamento delle aziende su una specifica commessa".

Procura chiede giudizio immediato per Rognoni e altri

La procura di Milano ha firmato la richiesta di giudizio immediato per l’ex dg di Infrastrutture Lombarde Antonio Rognoni e per l’ex capo dell’ufficio gare e appalti di Ilspa Pier Paolo Perez, nell’ambito dell’indagine su presunte irregolarità negli appalti legati anche ad Expo e alla sanità lombarda. La richiesta è stata firmata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dai sostituti procuratori Paola Pirrotta e Antonio D’Alessio. Sarà valutata da un Gip del tribunale di Milano. La richiesta di giudizio immediato (che salta l’udienza preliminare) oltre Rognoni riguarda Pier Paolo Perez, Carmen Leo, Fabrizio Magrì, Maurizio Malandra, Sergio De Sio, GR e Salvatore Primerano. Le accuse nei loro confronti sono, a vario titolo, associazione per delinquere, truffa, turbativa d’asta e falso. Tra le gare che gli indagati sono accusati di aver turbato, ce ne sono anche alcune relative ad alcune consulenze legali per l’Expo 2015.

A dare il via alle indagini, nel gennaio del 2011, era stata la denuncia di un imprenditore escluso da una gara per la demolizione di alcuni edifici a Pieve Emanuele. Le indagini avrebbero accertato che

538em;">Rognoni gestiva appalti e gare con una "amministrazione a fondo domestico" e gli incarichi venivano assegnati ai professionisti di fiducia "al di fuori di ogni regola".

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