Famiglie più fiduciose, economia in ripresa: tutti i numeri che smentiscono i gufi anti governo

I dati del Rapporto LUISS-Tecné sull'economia familiare di giugno 2025 confermano gli effetti delle misure dell'esecutivo

Famiglie più fiduciose, economia in ripresa: tutti i numeri che smentiscono i gufi anti governo
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La strada è quella giusta, anche i numeri lo confermano. I dati del Rapporto LUISS-Tecné sull’economia familiare di giugno 2025 sono chiari: la fiducia delle famiglie italiane sta crescendo, così come la percezione della propria condizione economica e del futuro del Paese. Responsi che confermano gli effetti delle misure del governo guidato da Giorgia Meloni, con buona pace della sinistra e dei suoi house organ.

I ricercatori dell’università capitolina hanno acceso i riflettori sulla percezione delle famiglie italiane in merito alla loro situazione economica attuale e alle prospettive per il futuro. “L’indagine si propone di analizzare in modo sistematico le percezioni, gli atteggiamenti e le opinioni dei cittadini italiani in merito a fenomeni economici e sociali” quanto evidenziato dall’istituto. E i dati non lasciano grandi margini di interpretazione: il cambio di passo c’è ed è evidente.

Entriamo nel dettaglio dei numeri, partendo dal miglioramento del bilancio economico familiare: per il 35,6 per cento delle famiglie le entrate superano le spese, mentre cala al 13,3 per cento la quota di chi si ritrova in una situazione di difficoltà. Per intenderci: si tratta del dato migliore degli ultimi nove mesi. Regna l’ottimismo in vista del futuro: l’indice sulla condizione familiare nei prossimi 12 mesi sale a 2,90, il più alto da ottobre scorso.

L’indice sintetico di economia familiare - quello che riassume tutti gli altri - passa dal 2,76 al 2,84, su una scala di cinque in cui 1 è molto negativo e 5 è molto positivo. Altri numeri che premiano il governo sono l’indice di valutazione della fase economica corrente (da 2,82 a 2,87), quello delle attese economiche per i prossimi 12 mesi (da 2,88 a 2,96) e quello di valutazione della condizione economica dell’Italia (da 2,52 a 2,57).

Soddisfacente anche il dato dell’economia nazionale, vista in ripresa dagli italiani: la paura di un peggioramento dei conti pubblici è in ribasso, mentre sale la percentuale di chi crede in una stabilizzazione o in un miglioramento. In rialzo anche la propensione agli acquisti di beni durevoli, sintomo di maggiore serenità e sicurezza nel domani. Infine, buone notizie dalla percezione del mercato del lavoro: l’indice è in crescita costante e le attese sono più ottimistiche anche tra le fasce più fragili della popolazione.

Famiglie più fiduciose ed economia in ripresa, risultati che sono anche il frutto delle misure adottate dal governo. In particolare, Meloni e i suoi ministri sono intervenuti a sostegno del potere d’acquisto delle famiglie attraverso il taglio del cuneo fiscale per lavoratori e imprese, l’aumento delle detrazioni per figli a carico e l’assegno unico universale; le misure contro l’inflazione e a sostegno dei prezzi dell’energia, i bonus su mutui, affitti e beni di prima necessità e ancora gli incentivi per l’occupazione e la stabilizzazione del lavoro giovanile e femminile.

Il rapporto è stato realizzato con un campione costituito da 3 mila individui, selezionati attraverso un disegno

probabilistico stratificato, al fine di garantire la rappresentatività statistica della popolazione maggiorenne residente in Italia. Il periodo preso in considerazione dal “Rapporto sull’economia familiare” va da ottobre 2024 a oggi.

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