«Noi continuiamo a sperare», dice al telefono dall'Oman l'imprenditore comasco Bruno Ragazzi(nella foto), storico compagno di Angela Missoni. «Siamo in vacanza - continua -, ma siamo riusciti ad anticipare la partenza: domattina (oggi per chi legge) saremo a casa». Nel frattempo l'altro fratello, Luca, sta raggiungendo Caracas da New York. Proprio lui, pilota, ha posto domande che alimentano la speranza. Come mai nessuno ha lanciato un Sos? Chi ha spento la strumentazione di bordo che permette di localizzare l'aereo?
Insomma, che cosa state pensando?
«Tutto. Una delle possibilità è il dirottamento. Le sole certezze sono la mancanza di notizie e la presenza nella zona di una criminalità agguerrita. Ne parlai con Vittorio quando ci aveva detto che avrebbe passato le vacanze in Venezuela. Gli chiesi perché non in un Paese più tranquillo e lui rispose che Los Roques è il paradiso dei pescatori. Vittorio ha la passione della pesca».
Chi vi ha informati?
«L'amica che all'ultimo momento non si è imbarcata ha telefonato ad Angela. Purtroppo Rosita era vicina e ha capito subito che era successo qualcosa di grosso. Tai (Ottavio, ndr) invece è andato a dormire ma all'alba si è svegliato e quando ci ha visti riuniti intorno al telefono della figlia ha fatto una battuta delle sue».
Che cosa ha detto?
«Ho 92 anni ma non sono rimbambito, ditemi cosa è successo».
La sua reazione?
«Come quella di tutti noi. Siamo angosciati ma decisi a non mollare. Speriamo con tutto il cuore che il peggio sia l'incertezza di queste ore».
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