Niente a che vedere con i mille e mille manuali di ricette. Le essenze di felicità, edito da Rai Eri - in libreria a 14 euro, più che un libro su come si preparano la carne, il pesce, le verdure o le pastasciutte, sono pagine di viaggio. Un viaggio dentro prelibatezze e sapori antichi tramandati da generazioni, ma fino a questo momento dimenticati, perché sepolti in una soffitta. Li ha ritrovati Antonella Martinelli, autrice storica del programma Porta a Porta di Bruno Vespa, dentro uno scrigno abbandonato nell'omonimo palazzo di famiglia. Sono fogli rari e preziosi. Segreti culinari manoscritti in bella calligrafia da Teresa Martinelli: la bisnonna di Antonella. Raccolti in un volume come rari cimeli e poi consegnati al cuoco Alessandro Circiello (coautore). Lo chef li ha quindi tradotti e trasformati in delizie da servire in tavola.
Il libro, presentato nella cornice romana di Palazzo Patrizi, da Bruno Vespa e dal consigliere d'amministrazione Rai Luisa Todini, attraversa e riscopre tre secoli di segreti gastronomici. «Ottocento, Novecento e Duemila. Trecento anni di ingredienti amalgamati e mescolati mantenendone l'anima intatta» racconta la scrittrice «e di colpo il miracolo: ossia il tempo infinito che finisce in un solo boccone!». Così, nella soffitta amata, Antonella Martinelli ha trovato il posto delle favole e dei ricordi lontani, ma anche l'idea per questo progetto ambizioso. Allora è pronta per essere servita la tintura di alchermes. Oppure il claretto di Barberia a base di ciliege e pezzetti di nocciole tritate. Nelle soffitte c'è il tempo delle mele, l'ora della merenda e dell'amore: quella che si può sorseggiare dall'antica bevanda a base di fiori del fuoco. Strepitose le essenze di menta o le gileppe di liquirizia. Quindi il sorbetto di gelsomino o il naspro alla viola. E ancora lo spirito di rubino che si prepara «fuori dal fuoco» col mosto d'uva, l'anice, lo zucchero e la cannella. Non manca la carrellata di biscotti e biscottini nobili. Poi i sosamelli della monaca e i cento pan di spagna: morbidi, semplici, imbottiti. Infine, anche se non il menù non termina qui, i ravioletti, le mandorlate. E il caffè.
È la riscoperta di un tempo passato che non è andato perduto. Dice Antonella Martinelli: «Un'epoca fa, non si aveva paura di stare in casa a cucinare. Non si sentiva il bisogno di lavorare fuori, perché si poteva essere donna anche lavorando dentro le mura domestiche. Un ruolo più che rispettato.
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