Terremoto giudiziario nella Capitale. A finire nel tritacarne con l'accusa di finanziamento illecito ai partiti, sono l'ex governatore del Lazio, Renata Polverini, e l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Nel mirino la campagna elettorale del 2010. Secondo l'accusa, attraverso un giro di false fatture, sarebbe stato creato un fondo di circa 30mila euro destinato ad attività di propaganda della lista della Polverini, e il «regista dell'operazione», sarebbe stato Alemanno. Al centro dell'inchiesta, che vede indagate nove persone (due, l'ex braccio destro del sindaco Fabio Ulissi e l'ex manager Giuseppe Velardi, sono ai domiciliari), una società, la «Accenture». Il fondo sarebbe stato creato commissionando un falso sondaggio sulla qualità dei servizi scolastici finalizzato ad attività di propaganda per la lista Polverini.
Lista in cui, fa notare il Gip, era candidata la moglie di Alemanno, Isabella Rauti. I due indagati respingono le accuse. «Verrà provata la mia estraneità ai fatti», dice la Polverini. E Alemanno: «Non so nulla di queste vicende. Attendo con fiducia il lavoro della magistratura».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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