Un fine anno senza botti per la pace di Micio e Fido

Sarà forse la crisi economica, sarà che gli italiani hanno da pensare più ai forconi che ai panettoni, ma direi proprio che, almeno fino a oggi, di botti e affini se ne sono sentiti ben pochi, E sì che, in passato, gli idioti si mettevano in azione ben prima di Natale.
Non vorrei però peccare di eccessivo ottimismo, visto che, solo il giorno prima di Natale, a Carmagnola (Torino) i carabinieri hanno sequestrato tre tonnellate di botti illegali tra cui bombe dai nomi tanto fantasiosi («Roma», «Las Vegas», «Typhoon», «Keope», «Spider») quanto inquietanti.
Nei dintorni di Napoli (la Madre di ogni botto) i carabinieri hanno sequestrato nuove «bombe» dedicate a nuovi nomi famosi. Archiviati Maradona e Cavani, oggi compaiono le «Pipita» e le «Don Rafe'», in omaggio al giocatore Higuain e al coach Benitez, roba di potenza devastante.
Per fortuna, negli ultimi anni, crescono i comuni che emettono ordinanze in base alle quali, fuochi e botti sono vietati. Sono oltre 1.200 i comuni che quest'anno, chi addirittura a partire prima di Natale, chi invece per Capodanno, vietano l'uso dei fuochi d'artificio, oltre che di quelli che volgarmente chiamiamo botti, ivi compresi quelli venduti legalmente. A Torino, per esempio, le multe per chi contravviene all'ordinanza vanno da 50 a 500 euro. È ben vero che c'è polemica con il WWF, in quanto l'anno scorso le contravvenzioni elevate sono state numero «una», per cui gli animalisti di quest'associazione gridano alla «pagliacciata», ma se a Torino forse scherzano, in decine di altre grandi città, pare che la faccenda sia stata presa più seriamente. Brescia è forse la capofila, con il divieto che vige dal 2009, mentre Bergamo vanta la provincia con i comuni più numerosi a tutelare animali, anziani, bambini, malati e tutti quelli che di sentirsi scoppiare il cranio non hanno la minima voglia.
Alessandria, Asti, Pistoia, Bologna, Fano sono altre città che hanno scelto il silenzio. A Gorizia gli unici fuochi permessi saranno quelli dello spettacolo pirotecnico tradizionalmente organizzato dal comune in piazza Vittoria.
Senza voler fare del «leghismo» da due soldi, è incontrovertibile che i grandi assenti, in questa ondata salutare di protezione civile, sono i comuni del Centro-Sud. Bei discorsi, generosi consigli, eccellenti brochure ma divieti zero. Forse perché, anche se emetti un divieto, chi è che va poi a multare il criminale che fa scoppiare una «Don Rafè», capace di tirare giù il piano di un palazzo?
Per i cani (i gatti al massimo s'infilano in cantina o sotto un letto se ne fottono) valgono le solite regole.

Se non potete portarli in campagna, lontano dalla guerra, accendere la radio ad alto volume con musica tecno (capisco lo strazio, ma è quanto funziona meglio, non so che farci!) o qualche ora prima dell'attività bellica e utilizzare farmaci ansiolitici solo se consigliati dal veterinario. Buon Anno, in silenzio, grazie.

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