Fini si aggrappa a Monti: "Da Pdl decisione molto grave"

Il presidente della Camera, da 30 anni a Montecitorio, non vuol mollare la poltrona e attacca il Pdl: "Decisione molto grave". E oggi pomeriggio Monti salirà al Quirinale

Il presidente della Camera Gianfranco Fini
Il presidente della Camera Gianfranco Fini

In queste ore si decide il futuro della legislatura. Arriverà alla sua scadenza naturale o le Camere saranno sciolte prima? Da una parte c'è il Pdl: Alfano ieri ha assicurato che il partito non intende "mandare le istituzioni e il Paese allo scatafascio", ma l'esperienza di Monti è "conclusa". La priorità, insomma, è la legge di stabilità: una volta approvata, i tecnici dovranno lasciare palazzo Chigi e gli italiani torneranno alle urne.

Napolitano raccomanda responsabilità e incontra tutte le parti coinvolte per scongiurare una crisi di governo. La road map verso le elezioni è già tracciata e il Presidente della Repubblica ieri ha convocato al Quirinale i leader di maggioranza. Oggi tocca a Mario Monti. Appurato che "il Re Sole si è allontanato", il premier salirà al Colle nelle prossime ore.

Dall'altra parte, invece, c'è chi non vuole staccare la spina e spera di restare in Parlamento più a lungo possibile. Gianfranco Fini, dopo trent'anni a Montecitorio e da quasi cinque anni sulla poltrona da Presidente della Camera, vuol rimandare il più possibile le urne e critica la scelta di Alfano di staccare la spina: "La decisione assunta dal Pdl è grave perché fa correre ulteriori rischi all’Italia. Come ha ricordato il presidente della Repubblica si tratta di arrivare in modo ordinato alla fine della legislatura approvando alcuni provvedimenti, a partire dalla legge di stabilità, che sono indispensabili".

Certo il Fli non trova molte rassicurazioni nei sondaggi, che lo danno tra il 2 e il 3%. Da tempo Fini prova a ricostruire il Terzo Polo, "un’aggregazione moderata che si richiami al Ppe è necessaria e urgente, ancor più dopo il ritorno di Berlusconi". Ma soprattutto una forza politicha che sostenga il Monti bis.

In un'intervista al Corriere della Sera, arriva persino a chiedere a Montezemolo e Casini di "coinvolgere la pubblica opinione" con le primarie: "Vale la pena tentare: ricorriamo alla rete, ai gazebo o alle strutture di partito, ma facciamo un’iniezione di partecipazione". E per far questo serve tempo. Se si va alle elezioni a marzo, come ci si aspetta, difficilmente il presidente della Camera potrà anche solo tentare di mettere in piedi il suo progetto.

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