
In queste ore si decide il futuro della legislatura. Arriverà alla sua scadenza naturale o le Camere saranno sciolte prima? Da una parte c'è il Pdl: Alfano ieri ha assicurato che il partito non intende "mandare le istituzioni e il Paese allo scatafascio", ma l'esperienza di Monti è "conclusa". La priorità, insomma, è la legge di stabilità: una volta approvata, i tecnici dovranno lasciare palazzo Chigi e gli italiani torneranno alle urne.
Napolitano raccomanda responsabilità e incontra tutte le parti coinvolte per scongiurare una crisi di governo. La road map verso le elezioni è già tracciata e il Presidente della Repubblica ieri ha convocato al Quirinale i leader di maggioranza. Oggi tocca a Mario Monti. Appurato che "il Re Sole si è allontanato", il premier salirà al Colle nelle prossime ore.
Dall'altra parte, invece, c'è chi non vuole staccare la spina e spera di restare in Parlamento più a lungo possibile. Gianfranco Fini, dopo trent'anni a Montecitorio e da quasi cinque anni sulla poltrona da Presidente della Camera, vuol rimandare il più possibile le urne e critica la scelta di Alfano di staccare la spina: "La decisione assunta dal Pdl è grave perché fa correre ulteriori rischi all’Italia. Come ha ricordato il presidente della Repubblica si tratta di arrivare in modo ordinato alla fine della legislatura approvando alcuni provvedimenti, a partire dalla legge di stabilità, che sono indispensabili".
Certo il Fli non trova molte rassicurazioni nei sondaggi, che lo danno tra il 2 e il 3%. Da tempo Fini prova a ricostruire il Terzo Polo, "un’aggregazione moderata che si richiami al Ppe è necessaria e urgente, ancor più dopo il ritorno di Berlusconi". Ma soprattutto una forza politicha che sostenga il Monti bis.
In un'intervista al Corriere della Sera, arriva persino a chiedere a Montezemolo e Casini di "coinvolgere la pubblica opinione" con le primarie: "Vale la pena tentare: ricorriamo alla rete, ai gazebo o alle strutture di partito, ma facciamo un’iniezione di partecipazione". E per far questo serve tempo. Se si va alle elezioni a marzo, come ci si aspetta, difficilmente il presidente della Camera potrà anche solo tentare di mettere in piedi il suo progetto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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