Fiorello sta male, il web non lo perdona

Lo sfogo del fratello Beppe: "Dopo l'incidente vive momenti terribili. Contro di lui il cinismo della Rete"

Fiorello sta male, il web non lo perdona

La Rete gronda veleno e il cinismo corre sul web. Così Beppe Fiorello, fratello dello showman Rosario, s'inventa addetto stampa e cerca di filtrare le notizie da riportare a «Fiore», ricoverato al Policlinico Gemelli in condizioni non buonissime. L'«Edicola», stavolta, la fa Beppe, l'attore: da bravo fratello siciliano, premuroso e presente tra i camici bianchi, che hanno diagnosticato edema cerebrale e trauma cranico a Rosario, «uno che, a 54 anni, ha 50 punti sulla patente», si preoccupa. Rosario sta male, sta molto male. Lo stato confusionale e il dolore sono molto importanti. E lui chiede sempre del signor Mario», spiega Fiorello junior. Già, il signor Mario Bartolozzi, il pensionato 73enne travolto da «Fiore» sulla sua Vespa color crema, lunedì mattina, mentre attraversava le strisce pedonali, ha già perdonato. Però soffre e sta senz'altro peggio del noto uomo di spettacolo. È proprio tale sperequazione - da una parte l'anziano pedone anonimo, afflitto da fratture alla spalla, al bacino, alla tibia e al perone, dall'altra lo showman addolorato, sì, ma meno malconcio e, soprattutto, famoso - ad aver scatenato certi commenti al vetriolo 2.0. «Vorrei chiederti scusa di persona», ha pianto Rosario al telefono con Mario Bartolozzi, che resta grave. «Nessun rancore, non voglio speculare», ha risposto il pensionato. Tutto bene quel che finisce bene, tra familiari dell'una e dell'altra sponda che cercano di mantenersi su un tono di umana civiltà? Non si direbbe, a sentire i commenti di Beppe. «È serpeggiato molto cinismo. È stato un semplice incidente, però mio fratello si chiama come si chiama ed è stato bersagliato. Fa più rumore un albero che cade di cento che crescono», riflette l'attore, non immaginando quanto potesse essere aggressivo il mondo virtuale, nei confronti delle celebrità colte in défaillance. Il fatto è che non è piaciuto il modo in cui la Rai ha veicolato la notizia dell'incidente, dando più risalto all'investitore celebre e passando sotto silenzio le condizioni dell'investito, ex-amministratore delegato di Ina Assitalia. Una mancanza di tatto, che ha riverberato di luce antipatizzante anche Fiorello. Tra l'altro, a Roma il problema del manto stradale dissestato è al centro di un dibattito acceso, scatenato da un altro uomo di spettacolo, Carlo Verdone: non si contano i pedoni travolti da guidatori che incappano in vere e proprie voragini, perdendo il controllo dei mezzi. E se Mario Bartolozzi in questi giorni affronterà una serie di interventi chirurgici, lo showman resta nel cono di luce, malgrado lui, assediato dai media e tormentato dai sensi di colpa. Comprensibili, perché gli incidenti capitano e se è brutto trovarsi dalla parte dell'investito, non è bello nemmeno convivere con l'idea di aver fatto del male a qualcuno. «Mario, posso venirti a trovare, o mi tiri una scarpa?», ha balbettato Fiorello, assistito dalla moglie. Certo, se l'amico Marco Baldini, «spalla» storica dello showman, avesse evitato di twittare che fortuna essere investiti da Fiorello», sarebbe stato opportuno. E l'esasperazione, nella Capitale non gestita da un sindaco inerte e nella nazione tutta, illividita da una ferialità ostile, ha prodotto uno strappo. C'è chi sul web sospetta che Fiorello tema proprio questo: che il suo pubblico non si trovi più in sintonia. Lui, al momento, passa come l'investitore irrispettoso delle regole.

C'è anche chi lancia interrogativi duri: indossava o no il casco, al momento dell'incidente? Era lucido? La cognizione del dolore, insomma, pende più dalla parte del signor Mario che del signor Vip. «Trasferimento in gulag cinese e invio del fratello in esilio sulla stazione spaziale ISS» o «Fiorello: non mi fa ridere. Ergo, chi se ne frega», fioccano commenti come questi. È il brutto dello stare in edicola.

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