Il Fondo monetario critica il governo: silente su costo del lavoro e Iva

Il Fmi boccia la riforma del fisco: "Non affronta le maggiori debolezze del sistema come il cuneo fiscale e la ristretta base dell’Iva"

Il Fondo monetario critica il governo: silente su costo del lavoro e Iva

Il Fondo monetario internazionale bacchetta il governo italiano in materia di tasse: la delega fiscale varata dall'esecutivo, all’esame della Commissione finanze della Camera, è "silente su alcuni tra i nodi più grossi del sistema fiscale attuale, in particolare sulle alte tasse sul lavoro" e, per contro, su una base troppo "ristretta dell’Iva". Il Fmi ha svolto in Italia una missione tecnica a luglio per dare una sua valutazione sulla delega. Il giudizio, a quanto risulta, è abbastanza positivo: si prevede un "significativo miglioramento strutturale". Ma non mancano le critiche.

Luci e ombre, ad esempio, sul lavoro: l’aumento della deduzione del costo del lavoro sull’Irap e l’alleggerimento dell’Ires per la componente dell’Irap "vanno nella direzione della riduzione delle tasse sul lavoro" ma "gli effetti potrebbero essere comunque abbastanza modesti".

Per quanto riguarda l'Iva nonostante l’aumento dell’aliquota dal 20 al 21% l’Italia resta tra i Paesi in cui l’imposta sul valore aggiunto ha la minore efficacia tra i Paesi Ue a causa delle aliquote ridotte su determinati beni e, soprattutto, per l’evasione che colpisce questa tassa.

Intanto il sottosegretario al ministero dell’Economia, Vieri Ceriani, assicura che il gettito fiscale "sta tenendo abbastanza".

In un incontro con la stampa per presentare i risultati del rapporto dell’Fmi sulla delega fiscale il sottosegretario evidenzia che "il gettito non sta andando male. Se consideriamo che siamo in un periodo di recessione sta tenendo abbastanza".

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