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"Voglio testimoniare". Formigli pronto a difendere l'amico Saviano

Corrado Formigli dà ragione a Roberto Saviano e si dice pronto a testimoniare durante il processo

"Voglio testimoniare". Formigli pronto a difendere l'amico Saviano

Com'era da aspettarsi, Corrado Formigli ha deciso di schierarsi con Roberto Saviano nel processo che lo vede imputato per gli insulti al premier Giorgia Meloni. È di pochissimi giorni fa l'ultima video-dichiarazione dello scrittore campano, che ha rivendicato le dichiarazioni rilasciate nel dicembre del 2020, quando definì come "bastarda" la leader di Fratelli d'Italia.

Bastardi a Meloni e Salvini? "Lo ridirei ancora dinanzi a quelle immagini con la morte di un bambino in mare", ha affermato l'autore di Gomorra, dopo la terza udienza del processo per diffamazione. Insomma, nessun passo indietro.

Ed ecco che ora accorre in suo aiuto l'amico di tante puntate su Piazzapulita Corrado Formigli. "Sono d’accordo con @robertosaviano", scrive il giornalista e conduttore sulla propria pagina Twitter, postando un video in cui Saviano fornisce gli ultimi aggiornamenti relativi all'udienza. "Non bisogna spegnere la luce su questo processo che segna un punto di svolta sul diritto di critica anche radicale dell’esercizio del potere politico da parte di un potere autonomo, quello dell’informazione", aggiunge.

Poi, la decisione di schierarsi: "Testimonierò volentieri al processo per raccontare ai giudici il contesto in cui le parole di Saviano su #Meloni e #Salvini sono state pronunciate". Formigli è dunque pronto ad essere ascoltato anche come testimone della difesa.

Del resto è proprio durante un’intervista concessa a Piazzapulita che Roberto Saviano pronunciò quell'offesa. In studio si parlava di migranti e, commentando le immagini, lo scrittore dichiarò: "Mi viene solo da dire: 'bastardi'. Come avete potuto?".

Non resta che attendere il proseguimento del processo per conoscere nuovi sviluppi. Intanto è già notizia il fatto che il giudice del tribunale di Roma abbia deciso di respingere la richiesta di Matteo Salvini di costituirsi parte civile nel dibattimento.

Secondo la toga, infatti, "non si può ritenere Salvini danneggiato dalla condotta che vede Meloni parte offesa e quindi non è ammissibile la costituzione di parte civile in questo procedimento".

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