
Quando una guerra diventa strumento per accrescere la popolarità si palesa una stortura enorme dei valori. Il conflitto a Gaza, purtroppo, è diventato questo per una parte politica, che rincorre la pancia del Paese perché stavolta è utile. Mentre il governo cerca di trovare soluzioni utili insieme alla comunità internazionale, dalle opposizioni si cerca di recuperare qualche consenso inseguendo le piazze. Il sindacato USB ha indetto il presidio delle 100 piazze in tutta Italia e una di queste è a Milano, in piazza della Scala. Una scelta strategica in questi giorni di Fashion Week, soprattutto a fronte dell'evento che si è tenuto ieri al Teatro alla Scala in conclusione della settimana che ha portato in città persone da tutto il mondo.
E proprio da quel palco, il sindaco di Milano ha gridato "Free Gaza". Un'esternazione che può essere vista quasi come una ricompensa per i manifestanti in presidio che si trovavano all'esterno del teatro e che hanno insistentemente chiesto di entrare ricevendo, però, un secco "no". Beppe Scala è in scadenza di secondo mandato e non potrà essere rieletto ma ha bisogno di mantenere un posizionamento a sinistra, continuando a "coccolare" le parti che per tutto il tempo che ha trascorso a Palazzo Marino ha appoggiato. "Stiamo vivendo un periodo molto duro, lo sapete meglio di me. Le peggiori disuguaglianze sociali, la crisi climatica, e le città sono i luoghi in cui normalmente questi problemi sono più evidenti. Prendete Milano, per esempio. Stiamo ancora vivendo un periodo molto buono. Tuttavia, affrontiamo problemi come il costo della vita, il costo delle abitazioni, le disuguaglianze sociali, l’insicurezza. Quindi, c’è solo un modo: restare insieme, lavorare insieme. Tutti noi dobbiamo fare la nostra parte, e la vostra voce è molto forte. La voce del settore della moda è molto, molto forte", ha detto il sindaco.
Quindi, la chiusura: "Permettetemi di dirvi un’ultima parola: Free Gaza".
Poco prima, una delle eleganti ospiti, fasciata in un lussuoso abito nero da sera, mentre i camerieri servivano costosissimo champagne in flûte di cristallo, ha chiesto ai manifestanti di poter avere una bandiera della Palestina da sventolare. Il tutto con il sottofondo classico che ormai accompagna queste manifestazioni: "Free free Palestine".