"La gente che occupa va cacciata". Cruciani demolisce la sinistra

Il conduttore radiofonico inchioda anche gli antagonisti rossi: "Perché non vengono identificati o, in secondo ordine, caricati dalla polizia?"

"La gente che occupa va cacciata". Cruciani demolisce la sinistra
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Una stoccata alla sinistra sul silenzio assordante che continua ad avere sulle occupazioni abusive e, allo stesso tempo, una critica al disordine creato sempre dagli antagonisti rossi a Bologna durante la presenza di Giorgia Meloni. Il commento di Giuseppe Cruciani, durante l’ultima puntata della Zanzara, viaggia su due binari diversi ma con un unico obiettivo polemico: l’opposizione nostrana sempre aggressiva con l'esecutivo e tollerante con le violenze rosse.

In primis sulle occupazioni. “Trovo inspiegabile che la sinistra italiana non voglia sgomberi più rapidi e occupanti abusivi cacciati in 24ore. La gente che occupa case, sedi di partito, stabili di privati e altro, va cacciata via in 24ore: tutti cacciati”, esordisce il conduttore della Zanzara nel suo editoriale. Un modo per evidenziare l’ennesimo paradosso che alberga a sinistra e fare riflettere i radio ascoltatori del programma. Poi, a stretto giro, Cruciani tira in ballo tutte quelle persone che ieri, durante la presenza della premier a Bologna, hanno deciso di mettere a ferro e fuoco la città.

“Ormai nelle proteste è abitudine presentarsi con i bastoni davanti ai poliziotti. Perché non vengono identificati o, in secondo ordine, caricati dalla polizia? Perché gli ordini sono di non reagire! questo è lo stato italiano! vergogna! troppa impunità!”, evidenzia Cruciani con tono polemico.

Il conduttore fa riferimento agli episodi di cronanca del 27 maggio, durante la visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Bologna, dove alcuni collettivi hanno organizzato un corteo di protesta. Nel corso della manifestazione è stata bruciata una bandiera dell’Unione europea. Meloni era in città per partecipare all’Assemblea di Confindustria. Contestazioni anche nei pressi del centro.

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