Giallo sulle dimissioni del signor Ikea

La stampa svedese: "Lascia l'azienda". Ingvar Kamprad, 86enne fondatore dell'impero del mobile fa-da-te, smentisce: "Resto al mio posto"

Passi per il montaggio di comodini, armadi, mensole e via ikeando. Ma «montare» un caso anche sulle annunciate - e poi smentite - dimissioni dell'ottantaseienne Ingvar Kamprad, è decisamente troppo. Senza contare che lo stesso Kamprad - storico fondatore dell'Ikea - già in passato aveva fatto circolare un altro «pacco» (senza nemmeno allegare il foglietto delle istruzione) riguardante la sua presunta intenzione di non lasciare in eredità ai figli l'impero di famiglia. Cuore di pietra per un'azienda di legno? Mah, dopo poco anche quella notizia si rivelò una bufala. Ieri il refrain si è ripetuto: «Il fondatore di Ikea, Ingvar Kamprad, passa il testimone - sentenziavano le maggiori agenzie di stampa -. Secondo il quotidiano svedeseExpressen il multimiliardario e creatore del gigante del mobile ha lasciato definitivamente le redini ai suoi tre figli».
«Ottantasei anni, il fondatore del marchio diffuso in tutto il mondo, risiede ormai dal 1976 a Epalinges, nel canton Vaud - aggiungeva il quotidiano elvetico Le Matin -. Nel giugno scorso la rivista Bilan stimava la fortuna dell'uomo più ricco d'Europa, 69 anni dopo l'inizio dell'avventura di Ikea nella piccola città svedese di Almhult, in 37,5 miliardi di dollari».
«Ingvar non sarà più là per dare il suo punto di vista, i suoi consigli, il suo sostegno», aveva detto all'Expressen, Goran Grosskopf, presidente dell'Ingka Holding, la società olandese cui fa capo l'intero gruppo; e l'annuncio sarebbe già stato dato nel magazine interno del gruppo con un'intervista ai tre figli, Peter, Jonas e Mathias Kamprad. Peter, 48 anni, «sarebbe» dovuto essere alla testa di Ikano, la società lussemburghese che gestisce gli attivi della famiglia; Jonas, 46 anni, «sarebbe» dovuto diventare l'amministratore di Ingka Holding, considerato il responsabile del design e dello sviluppo dei prodotti; Mathias, 43 anni, si «sarebbe» dovuto occupare della Ikea Holding.
Ma tre «sarebbe» non fanno una certezza. E infatti, a stretto giro di posta, ecco la raccomandata gela-entusiasmi (almeno quelli dei suddetti Peter, Jonas e Mathias): «Ikea smentisce la notizia diffusa dal quotidiano svedese Expressen del ritiro dall'attività professionale del fondatore del colosso mondiale del mobile fai-da-te, Ingvar Kamprad», ha affermato l'azienda in un comunicato.
Per «l'angolo dell'amarcord» ricordiamo che Kamprad cominciò a costruire il suo business fin da ragazzo, vendendo fiammiferi ai vicini con la sua bicicletta. Successivamente scoprì che poteva acquistare i fiammiferi ad un prezzo molto basso presso un fornitore di Stoccolma, in modo da poter trarre maggior profitto nella vendita abbassando leggermente i prezzi. Dai fiammiferi, si espanse vendendo pesce, decorazioni per alberi di Natale, semenze da giardino e successivamente penne a sfera, matite.


Quando compì 17 anni suo padre gli diede dei soldi come regalo per i buoni risultati che ottenne con gli studi. Kamprad usò questi soldi per costruire e fare crescere uno stabilimento, che chiamò Ikea. Fu l'inizio di un'avventura grandiosa. A cui Ingvar non si sogna minimamente di mettere la parola fine.

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