Giraffa fugge dal circo: sedata, muore

Forse voleva essere la sua «Fuga di mezzanotte» da recinti e lavori innaturali. È finita nel peggiore dei modi possibili, con un finale triste e doloroso. È stata breve la libertà per la giraffa scappata ieri (nella foto), a quante pare dopo che qualcuno aveva rotto la serratura del recinto, dal Circo di Rinaldo Orfei accampato a Imola. Poche ore di scorribande tra le auto che un po' hanno terrorizzato gli imolesi e ammaccato le loro macchine, un po' li hanno fatti pensare a una favola moderna: l'approdo a verdi praterie dove poter galoppare libera e felice. A uccidere la giraffa, un maschio di 4 anni di nome Aleksandre - oltre tre metri e mezzo e 920 chili di peso - è stato un mix di paura, stress e adrenalina e soprattutto la doppia dose di narcotici che un agente gli ha sparato per fermarlo.
È questa l'ipotesi, mentre in città esplodono le polemiche, che il veterinario del Circo, Giovanni Gaudenzi, avanza sulle cause di morte del «camellopardalis» la cui folle corsa, cominciata dai campi vicini all'autodromo, è finita ore dopo nel recinto di uno stabilimento, verso il casello dell'A14. È lì che Aleksandre, la bava alla bocca, il cuore impazzito, il terrore negli occhi, è stato bloccato con una gabbia improvvisata e poi sedato per riportarla al tendone: anche se c'è chi dice che non sia stata una bella idea quella di narcotizzarlo prima che si calmasse. Forse è stato letale per lei e per il suo cuore. Un agente della Polizia Provinciale verso mezzogiorno gli ha sparato con un fucile un paio di siringhe di anestetico.

Attorno alle 15 l'animale, quando si è risvegliato nel recinto del circo, sull'argine del Santerno da cui era scappato alle 8.30, è stato visto in piedi, apparentemente in salute. Non era così. È vissuto ancora pochi istanti, poi l'arresto cardiaco. E intanto, montano le polemiche per la giraffa che ha cercato di seguire la libertà.

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