Vogliamo avvertire quelli di Repubblica e quegli altri del Fatto Quotidiano che un'orrenda ingiustizia è stata commessa nei confronti della ministra Anna Maria Cancellieri. Per un deprecabile complotto pilotato da oscure forze berlusconiane, le vere telefonate fra lei e la famiglia Ligresti sono state sostituite da altre, finite poi sui giornali. Come ai bei tempi del Candido di Giovannino Guareschi, possiamo dunque gridare con forza: «Contrordine compagni!». Le vere telefonate della vera Cancellieri dimostrano che Anna Maria è dalla parte giusta.
Ecco alcuni stralci.
Il 17 luglio, quando sono arrestati Salvatore Ligresti con le figlie (...)
(...) Giulia Maria e Jonella, Anna Maria Cancellieri telefona a Gabriella Fragni, sua vecchissima amica e compagna di Ligresti padre. Le dice: «Gabriella, ti ho chiamato per dirti che, francamente, ci provo gusto».
Gabriella Fragni - Gusto per che cosa, Anna Maria?
AMC - Gusto perché hanno messo in gattabuia sia Salvatore che le pupe.
GF - Ma che dici, Anna Maria! Come puoi essere così crudele: ci conosciamo da una vita e anche se oggi sei il ministro della Giustizia...
AMC - Appunto. Ti piacerebbe che io ci mettessi una parola buona, eh carina?
GF - Credevo che potessi contare su di te, non per aggirare la legge ma magari per...
AMC - Contare su di me? Scordatelo. Fra l'altro Salvatore è amico di Berlusconi, c'è anche una foto su Dagospia. E già questo ti dovrebbe bastare. La nuova parola d'ordine è: galera. Più galera c'è, più siamo contenti. Ecco, te lo volevo dire.
GF - Non posso davvero dire che sei l'amica di un tempo...
AMC - No, non puoi dirlo. Guai a te se lo dici. L'amicizia non esiste.
GF - Ma il sentimento...
AMC - I sentimenti sono la rovina della sinistra...
GF - Non sapevo che tu fossi di sinistra.
AMC - Da adesso lo sono. Che direbbero Mauro e Travaglio se mostrassi sensibilità umana? Lo sai che le rivoluzioni non sono pranzi di gala? E neanche le prigioni.
GF - Le prigioni non sono pranzi di gala? Ma che dici, Anna Maria, non ti riconosco più.
AMC - Chiudiamola qui. Saremo certamente intercettate. E stavolta voglio farci la mia porca figura, sia con i grillini che con l'ala forcaiola del Pd. Ah, dimenticavo la Lega. Anche con loro: mani che grondano sangue e faccia della cattiveria. Se hai capito l'antifona, non mi cercare mai più.
GF - Veramente sei tu che mi hai cercato. Comunque va bene, ho capito... Ma che voltafaccia, che metamorfosi, sembri un vampiro, ti conoscevo come una persona con un cuore.
AMC - Il cuore è soltanto una frattaglia. Buona per i cani, non per i ministri della Repubblica.
Passano i giorni e si arriva al 19 agosto, quando Antonino Ligresti, zio di Giulia che sta in carcere e che dimagrisce a vista d'occhio, telefona alla Cancellieri.
Antonino Ligresti - Anna Maria? Sono Antonino.
Anna Maria Cancellieri - Qui non c'è nessuna Anna Maria. Mi chiami eccellenza.
AL - Eccellenza, la disturbo per un motivo umanitario.
AMC - Qui non c'è umanità. Qui vige la Giustizia di Viscinski.
AL - Viscinski? Quello delle purghe staliniane?
AMC - Scusi: lapsus. Volevo dire Zagrebelsky. Insomma questi col nome iski, esky, ci siamo capiti: prima giustiziare e poi discutere. Ho sempre con me la santa effigie di Zagrebelsky vicino a quella di Saint Just...
AL - Mi sembra esagerato! Addirittura l'angelo della morte della Rivoluzione francese?
AMC - Quel che capita, capita. Insomma, qui non c'è trippa per gatti.
AL - Ti volevo... Pardon, volevo metterVi al corrente, Eccellenza illustrissima...
AMC - Così va meglio. Di che cosa mi voleva mettere al corrente?
AL - Del fatto che mia nipote Giulia, che è una donna molto delicata, in carcere sta letteralmente morendo. Ha perso sei chili, non mangia, piange sempre, è sull'orlo di una crisi di nervi...
AMC- E 'sti c...
AL - Come ha detto eccellenza?
AMC - 'Sti cavoli. Che cosa vuole che me ne freghi, scusi tanto?
AL - Ma lei conosce Giulia da quando era una bambina.
AMC - Una bambina incline al falso in bilancio fin dalla culla.
AL - Lei potrebbe parlare con i magistrati che hanno già respinto un'istanza di domiciliari...
AMC - E che sono diventata, la vostra segretaria domestica? La piccina sta morendo? Avete i certificati medici?
AL - Sì. Ma attenzione: è talmente fragile e depressa che potrebbe suicidarsi e sarebbe l'ennesimo suicidio nelle carceri...
AMC - E allora che crepi. Ne crepano tanti, una più, una meno che vuoi che sia.
AL - Ma come! Vostra eccellenza repubblicana ha preparato un piano carceri proprio per affrontare le questioni di vita o di morte...
AMC - Senti, ciccio: la vuoi capire o no? Se io mando a casa Giulietta tua, domani poi mi fanno un culo così, se mi passi l'espressione. Lo capisci o no? Come dice il poeta? Mors tua vita mea...
AL - Non era un poeta, ma non importa. Possibile che non hai più un briciolo di umanità?
AMC - L'umanità non compete ai ministri: i ministri devono comportarsi in modo tale da non farsi prendere a calci fra i denti da Grillo, Repubblica e il Fatto. E dalle procure carnivore. Quella è gente che non scherza. Noi eseguiamo solo ordini...
AL - Sembri Priebke.
AMC - Antonino, te lo sussurro in un orecchio: lascia che la ragazza si spenga. Meglio per lei, meglio per te, meglio per me, meglio per tutti.
AL - Non ti riconosco più: eri una donna severa ma umana. Integerrima ma non forcaiola...
AMC - Non dire più quella parola: forcaiola. Fa piangere Zagrebelsky. E anche il procuratore dalla zazzera bianca.
AL - Addio Anna Maria.
La Cancellieri chiude la telefonata.
Poi, ricordano a via Arenula, la ministra scrisse ai magistrati delle carceri raccomandando di appendere Giulia Ligresti per i pollici con due Dobermann sotto i piedi. Quindi mandò un sms a Ligresti: «Ho fatto la segnalazione». E rise beffarda. Poi uscì cantando a squarciagola «Pietà l'è morta».
Si certifica, per gli usi di legge.
di Paolo Guzzanti
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