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Il governo accelera sul Pnrr. Fitto incontra i governatori

Il ministro: «La collaborazione corregge gli errori del passato». Il tavolo con Bonaccini sull’alluvione

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Il governo accelera sul Piano nazionale di ripresa e resilienza provando a stemperare le polemiche, e proprio ieri il ministro agli Affari Europei e al Pnrr Raffaele Fitto ha incontrato i presidenti di otto regioni italiane «con l’intento di ottimizzare le possibili sinergie tra le misure delle politiche di Coesione programmazione 2014-2020, 2021-2027 e il Pnrr». Una strada di collaborazione che, secondo il ministro, serve a «correggere gli errori del passato e puntare agli interventi strategici che consentano all’Italia di allinearsi al livello che merita e che l’Europa ci richiede», consentendo anche «l’impiego ottimale dei fondi fino a oggi non gestiti in maniera sinergica ed efficiente, con ovvie ricadute sulla disparità tra i territori». Ecco dunque i faccia a faccia, durati tutto la giornata di ieri, con i governatori della Basilicata, Bardi, della Campania, De Luca, del Lazio, Rocca, dell’Emilia Romagna, Bonaccini, del Piemonte, Cirio, dell’Abruzzo, Marsilio, della Lombardia, Fontana e della Toscana, Giani. Incontri utili, continua la nota di Fitto, «per coordinare istituzionalmente con la Presidenza del Consiglio la programmazione e l’impiego dei fondi nazionali ed europei». Spicca, ovviamente, la presenza di Bonaccini, l’incontro più atteso per comprendere come il Pnrr possa aiutare l’Emilia Romagna. «Io do un giudizio molto positivo, stiamo lavorando molto bene con il ministro Fitto», esordisce infatti Bonaccini lasciando Palazzo Chigi. «Per noi adesso la prima urgenza sono la definizione dei Fondi di sviluppo e coesione, che passano anche dalla nostra regione. Dall’altra ci sono i Fondi di solidarietà europea», ha spiegato il Governatore, aggiungendo: «Se nella ricognizione che il governo farà sul Pnrr si aprissero altri spazi sul dissesto idrogeologico saremo pronti a presentare ulteriori progetti per aumentare la quota investita».
E nonostante i segnali di pace arrivati dall’esecutivo, ieri l’Associazione Magistrati della Corte dei conti ha manifestato «sconcerto e stupore» per la possibile riduzione dei suoi «ambiti di competenza sul fronte del controllo concomitante». Polemiche, anonime, arrivano anche dai giovani «superesperti» del Pnrr che, scrive Repubblica, si dividerebbero tra chi si sta dimettendo perché ancora precario e chi è pronto a inscenare proteste sostenendo che Fitto abbia mentito quando ha detto in Aula di averli stabilizzati. Critiche sulla gestione del Pnrr anche dal capogruppo dell’Alleanza Verdi e sinistra Peppe De Cristofaro che rimarca proprio la mancata stabilizzazione degli esperti e lo scontro con gli organi di controllo, mentre la responsabile scuola del Pd, Irene Manzi, chiede al ministro Valditara di riferire in Aula sul presunto ridimensionamento degli obiettivi del piano relativi alle mense degli asili. Ieri, infine, è arrivata in Aula la mozione Pd sull’attuazione del Pnrr che impegna il governo ad attuare tutti gli impegni previsti e lamenta tra l’altro la mancata presentazione del piano aggiornato al REPowerEu alla data «raccomandata» del 30 aprile.
Per la maggioranza ha replicato Elisabetta Gardini, ricordando che a quella data solo 4 Paesi hanno presentato i piani, mentre la scadenza legale resta quella del 31 agosto. «Governo e maggioranza – ha concluso l’esponente Fdi - stanno lavorando in modo responsabile per far sì che ogni euro venga speso nel modo più utile e più efficace al fine di raggiungere gli obiettivi.

Spaventare i cittadini non porta bene a nessuno: il Pnrr sarà un successo di tutti o una sconfitta di tutti».

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