Roma - Se per Francesco Cossiga, allora presidente della Repubblica, Occhetto era soltanto «uno zombie coi baffi», ecco a voi adesso il Bersani «quasi morto» di Beppe Grillo, il Pier Luigi Nosferatu, chiamato anche «il pollo che si credeva un’aquila». Vent’anni dopo, nulla sembra cambiato nel modo di definire i segretari del principale partito della sinistra, se non i baffi. E anche stavolta a lanciare l’invettiva contro il leader ex comunista del momento è il joker, l’eversore del sistema, il corpo estraneo. Cossiga, non solo per quelle parole, subì una richiesta di impeachment . Bersani invece se la cava con una blanda replica: «Stai sereno, ora anche tu sei il capo di un partito, non ti basta bestemmiare gli altri, devi fare proposte concrete per il Paese».
La vittoria di Parma ha dato le ali al movimento Cinque stelle e il comico si sfoga sul suo blog. Altro che confrontarsi sul tema del lavoro, come lo ha sfidato Bersani,l’ex comico in questa fase preferisce restare sul suo terreno, lo sberleffo. Grillo se la prende pure con Massimo D’Alema, Matteo Renzi «ebetino» e persino con il suo collega Gene Gnocchi, che aveva sostenuto sul palco il candidato del centrosinistra Bernazzoli: «Dopo il ballottaggio c’è un nuovo piatto cittadino, gli Gnocchi fritti».
Ma è il segretario del Pd il bersaglio grosso di Grillo, che ci va giù pesante. «Il non morto (ma quasi) di un partito mai nato - scrive - ha detto di aver non vinto a Parma, Comacchio e Mira perché “lì eravamo governati dal centrodestra”. Chiaro?C’è forse bisogno di spiegazioni?Chiamate un’ambulanza per un trattamento sanitario obbligatorio». Insomma, insiste, «Bersani è affranto, non potrà più costruire l’ennesimo inceneritore nella sua Emilia, a Parma non ci sarà un tumorificio come in altre città amministrate dal Pdmenoelle , come con l’ebetino di Firenze».
A bruciare a Grillo è soprattutto la lettura di Bersani delle elezioni a Parma: al ballottaggio, sostiene il segretario democratico, Pizzarotti è stato votato dal centrodestra. «Il pollo che si crede aquila risponde- è tornato sui suoi cavalli di battaglia. Ma non cederemo al qualunquismo e alle argomentazioni politiche sulla vittoria dovuta a una destra che si è “ rimpannucciata sostenendo il grillino”. Belin , nell’eloquio, Bersani batte Vendola cinque a zero. Per il non morto ma quasi la crisi della destra provoca “un vuoto d’aria”. In pratica, il peto in cui si dissolvono i partiti».
E ancora: «Bersani ha poi spiegato ai giornalisti che se stiamo fermi non andiamo lontano. Nessuno però, dopo questa affermazione, ha accompagnato il buon uomo alla prima panchina con un sacchetto di becchime per i piccioni. Anzi, i giornalisti hanno continuato a prender appunti quando ha detto che c’è un punto inevaso da Grillo, il lavoro». E su questo argomento, il capo di Cinque stelle si chiama fuori: «Abbiamo un tasso di disoccupazione che, sommati gli sfiduciati, arriva al venti per cento.Chi l’ha creata,il nostro movimento o vent’anni di inciuci con il Pdl? Chi ha svenduto a debito la Telecom se non D’Alema? Chi ha permesso alle nostre aziende di spostare la produzione all’estero? Chi ha costretto una generazione di giovani a emigrare?». Conclusione: «Prima di parlare di lavoro, Bersani dovrebbe lavorare. In futuro ne avrà bisogno». In Transatlantico prima di incontrare Mario Monti, il segretario del Pd cerca di rispondere con ironia, per non cadere nella rete di Grillo. «Sono quasi morto? Devo andare ai giardinetti? Tutti noi, semplici umani, viviamo su quel quasi. Ma dai, stai sereno. Grillo, sei un capopartito anche tu, cerca di fare proposte, di dire qualcosa di preciso per il Paese».
La linea è tenere il profilo basso, ridimensionare le polemiche, evitare di rispondere agli attacchi che arrivano da Cinque stelle.
Ma nessuno nel partito democratico se la sentedi sottovalutare il segnale che arriva dal successo dei grillini. Bersani infatti parla di un «disagio sociale diffuso» da fronteggiare con «una reazione forte». Ed è proprio questo, «lavoro e investimenti per la crescita», l’argomento del faccia a faccia serale con il Prof.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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