Roma - Adesso è ufficiale: Beppe Grillo è un leader inaffidabile. Un uomo che proclama una cosa e fa l'opposto. Un politico inattendibile (come quelli che lui accusa quotidianamente). Il suo dietrofront è totale, la rottura di un tabù, un auto-smentita che passa come un colpo di spugna su anni di guerra dichiarata alla televisione, ai telegiornalisti, ai conduttori dei talk show senza eccezioni.
Lunedì 19 maggio lo Sciamano a Cinquestelle sarà ospite di Porta a Porta per un «Faccia a faccia» di sessanta minuti con Bruno Vespa. Chissà cosa pensa il popolo della Rete. Chissà se i militanti del M5S ingoieranno questo inusitato cambio di rotta. Chissà, soprattutto, cosa pensano Giovanni Favia, consigliere regionale in Emilia Romagna, e Federica Salsi, consigliere a Bologna, espulsi dal movimento in quanto frequentatori troppo precoci di talk show e per giunta senza la benedizione casaleggesca.
Adesso è ufficiale. Dopo giorni di tira e molla alla ricerca della formula giusta che rispettasse le regole della par condicio, l'accordo è stato raggiunto e sigillato con i timbri della Vigilanza, dove comanda uno dei suoi. Il rendez-vous avverrà in seconda serata, senza differenze di trattamento per gli esponenti dei partiti minori. In queste ore si stanno individuando anche le date per le interviste a Renzi e Berlusconi. Ieri l'accordo è stato sancito anche sui social network, avendo Vespa commentato la notizia su Twitter: «Faccia a faccia con@beppe_grillo a #portaaporta. Molto stimolante».
Ingiurie e insulti all'intero mondo Rai a parte, la notizia ha del clamoroso anche perché il comico ne era stato cacciato la bellezza di ventotto anni fa, all'indomani del famoso monologo a Fantastico sul viaggio in Cina della nutritissima delegazione socialista al seguito di Bettino Craxi, allora presidente del Consiglio («Martelli chiama Craxi e gli dice: Ma senti un po', qua ce n'è un miliardo e sono tutti socialisti. E Craxi: Ah sì? Ma se sono tutti socialisti, a chi rubano?»).
A parte un paio di serate nel '93, il comico ligure non aveva più messo piede né a Viale Mazzini né a Saxa Rubra. Dove invece si recherà nell'ultimo lunedì prima del voto europeo. In qualche modo, il clima odierno ricorda quello della fine della Prima Repubblica. Anche oggi tintinnano le manette sugli appalti e le tangenti per l'Expo. Nella precedente apparizione televisiva da Mentana, lo Sciamano a 5 stelle si era attribuito il merito di aver sensibilizzato la magistratura sulla vicenda con un comizio proprio sui luoghi dell'Expo. Da Vespa vorrà passare all'incasso. Avrà considerato che le accuse di incoerenza, di aver ceduto alle liturgie del Palazzo e dell'odiata televisione alle quali si espone verranno compensate dalla possibilità di rivolgersi agli elettori introvabili sul web e nelle piazze del Vinciamonoitour.
Avrà certamente calcolato anche la possibilità di perdere una bella fetta di consensi tra i pentastellati duri e puri. Ma è certo che la strategia grillina è radicalmente cambiata, come confermano anche le partecipazioni dei suoi colonnelli a due programmi di oggi: Luigi Di Maio sarà all'Arena di Massimo Giletti e Alessandro Di Battista a In 1/2h di Lucia Annunziata. In altre parole, in campagna elettorale, quando si vuole vincere a tutti i costi e il gioco si fa duro, il web non basta più. E allora, cara signora televisione...
L'ultima volta che Vespa e Grillo sono stati insieme in tv era il 1983, protagonisti della serata post elettorale che sancì il tracollo della Dc. Bruno era il commentatore politico del Tg1, Beppe un comico che voleva togliere dalle pareti il ritratto di De Mita. Vespa e Grillo, due animali televisivi e della comunicazione i più lontani in circolazione. Si prevedono ottimi ascolti, ma chissà.
Chissà se, per scherzo, Vespa metterà sotto il naso al suo interlocutore il «microfono di legno» vinto un anno fa nel sondaggio sul blog a proposito dei conduttori più faziosi. Chissà: il «faccia a faccia a Porta a Porta», potrebbe trasformarsi in un «Porta in faccia»...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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