RomaPedate, schiaffoni, bordate polemiche. Il copione riservato da Beppe Grillo al suo grande «corteggiatore» Pier Luigi Bersani non cambia. Gli attacchi si susseguono. Cambia soltanto l'oggetto del contendere. Questa volta nel mirino del leader a 5 Stelle finiscono le nomine dei presidenti delle Camere, tipico esempio della «democrazia bersaniana» che prevede nominati e non eletti. Una scelta che rappresenta «la più moderna manifestazione della partitocrazia». Il tutto condito da una stoccata finale sugli applausi di «togliattiana reminiscenza», con riferimento ai tempi del centralismo democratico e del capo che non sbaglia mai.
«Boldrini e Grasso - si legge nel commento pubblicato sul suo blog - sono celebrati dai giornaloni e dai partiti come le effigi del cambiamento, il segno del rinnovamento, l'espressione della società civile. In realtà sono la più moderna manifestazione della partitocrazia. Foglie di fico: brave persone accuratamente selezionate per coprire personaggi che sanno benissimo di essere impresentabili, ma che in questo modo continuano a sopravvivere. Né la Boldrini, né Grasso (unico procuratore antimafia estimatore di Berlusconi) hanno partecipato alle Buffonarie del pdmenoelle, ma sono stati nominati e inseriti nelle liste direttamente dai rispettivi capi Vendola e Bersani. Né la Boldrini né Grasso sono stati democraticamente scelti attraverso votazione del gruppo parlamentare, come per i candidati del M5S, ma ri-nominati da Bersani. Nella democrazia bersaniana non servono votazioni, basta nominare le persone giuste e farle ratificare per acclamazione. Porcellum style. L'assemblea ha accolto la proposta con applausi all'annuncio. Togliattiane reminiscenze».
Le repliche dei bersagli non mancano. «Mi stupisce che Grillo possa dire queste cose: le sue sono considerazioni fuori luogo» dice la presidente della Camera. «La mia storia parla per me non sono mai stata iscritta a nessun partito». Risposte arrivano anche dal Pd. «Le continue offese di Grillo, anche alle più alte cariche dello Stato, dimostrano scarso rispetto per il Paese», dice Davide Zoggia. «È evidente che ha una concezione totalitaria della democrazia». In realtà il comico non teme le critiche. Anzi mostra di non credere affatto alla veridicità dei rilievi che gli vengono mossi. «Da mesi orde di trolls, di fake, di multinick scrivono dai due ai tremila commenti al giorno. Questi schizzi di m... digitali si possono suddividere in categorie: Quella degli appellanti per la governabilità, del votaBersani, votaBersani, o del votaGrasso, votaGrasso.
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