Politica

Grillo mette alla gogna i 4 senatori dissidenti

Orellana, Campanella, Bocchino e Battista finiscono nel mirino del leader

Grillo mette alla gogna i 4 senatori dissidenti

"Fuoco amico": così il blog di Beppe Grillo definisce in un post (firmato da Antonio Noziglia, Genova) le critiche rivolte al leader da un gruppo di senatori del Movimento 5 Stelle (Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella, Luis Alberto Orellana) dopo l’incontro con Renzi. "4 senatori del M5S manifestano perplessità circa il metodo usato da Grillo nel corso del confronto in streaming con un certo Renzi. Chi sono questi 4 senatori? Quanto consenso hanno portato al M5S tutti insieme? Le televisioni di stato - si legge nel post - riportano lo streaming con tagli mirati ad oscurare la pietosa difficoltà in cui si è trovato il citato Renzi per tutta la durata del confronto. Perché questi 4 signori non denunciano questo comportamento scorretto, lesivo del diritto ad una informazione corretta e lesivo pure della dignità di coloro che conducono certe trasmissioni?".

Ieri i senatori pentastellati avevano mosso critiche al leader. "Abbiamo perso un’occasione per mettere Renzi davanti ad un programma chiaro e a responsabilità concrete. Personalmente credo sarebbe stato interessante capire come Renzi intende realizzare i punti del suo programma che coincidono con i nostri", ha dichiarato il deputato 5 stelle, Alessio Tacconi. Che poi aveva aggiunto: "In generale assistere alla scena di Grillo che non lascia parlare il proprio interlocutore è stato deludente e a mio parere ha rafforzato nell’elettorato l’idea che il Movimento rimanga arroccato in una posizione di isolamento autoreferenziale e critica finalizzati a sé stessi". Dello stesso avviso il senatore M5s, Francesco Campanella: "Si poteva farlo parlare, tirargli fuori impegni, sarebbe stato molto importante indurlo a scoprirsi. Mentre non facendolo parlare gli si è reso un servizio. Chi ha votato sul blog voleva conoscere le proposte di Renzi. Oppure chi è già contrario a Renzi avrebbe voluto sentirlo per poi magari smascherarlo. Ma nessuno si aspettava un profluvio di parole di Grillo verso Renzi. Se voleva solo dirgli delle cose poteva farlo con il blog.

Secondo me non è stato utile".

Gli aveva fatto eco la senatrice Bencini: "Qualche ora fa vi ho invitati a guardarci in streaming e ad ascoltarci... Beppe ha deciso di portare solo la sua voce in consultazione, né Di Maio né D’Incà né Santangelo hanno potuto dire la loro che poi sarebbe stata la nostra, avrei voluto che fosse palesato quali sono le nostre linee, idee politiche, quali sono le nostre priorità per andare verso la ricostruzione di un paese in dissesto, avrei voluto mettere sul piatto tutta la nostra operatività capacità idee, regalarle al governo entrante augurandogli buon lavoro, consci che noi saremo qui a fare fiato sul collo, a fare un’opposizione costruttiva e propositiva.... questo e molto altro. Invece abbiamo avuto un ’one man show’.... Il dialogo è alla base delle relazioni umane, la capacità di farsi capire, farsi ascoltare e soprattutto avere la capacità di ascoltare e capire il nostro interlocutore, tutto ciò ci rende forti e consapevoli delle scelte che andremmo a fare, il famoso consenso o dissenso informato e consapevole, oltre ogni preconcetto". Anche il senatore Luis Alberto Orellana aveva espresso critiche: "Grillo non mi è piaciuto, da questo incontro rischia di uscirne un’immagine offuscata. A Renzi non è stato nemmeno dato modo di parlare. L’incontro è durato 2 minuti, poteva durare qualcosa di più". Adesso questi quattro sono finiti alla gogna. "Grillo ha messo la taglia come nel far west. Con lui è impossibile qualsiasi rilievo critico, qualsiasi distinguo. Il leader del M5S ha confermato così di ignorare i più elementari principi della democrazia", ha affermato la senatrice Isabella De Monte, componente della direzione Pd.

La risposta dei dissidenti non si è fatta attendere. "Caro Beppe Grillo grazie di avermi dato spazio sul tuo blog. Pensi di risolvere così i problemi? Mi aspettavo qualcosa di più...", ha commentato Lorenzo Battista. "Nessun fuoco amico nel senso malevolo del termine, ma solo delle critiche senza lesa maestà. Io non ho nessuna intenzione di lasciare. Voglio vedere se il Movimento si riprende la modalità operativa che gli è propria, quella veramente democratica e partecipata", ha affermato Francesco Campanella.

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