Grillo si candida premier e ora corteggia Re Giorgio

RomaDi lotta e di governo. La tattica di Beppe Grillo ora vira verso la provocazione più alta: perché mai il Movimento cinque stelle deve essere una forza di opposizione? «Se proprio Pd e Pdl ci tengono alla governabilità possono sempre votare la fiducia al primo governo M5S».
Non l'aveva scritto mai, così, Grillo. Chiamava il Movimento Cinque Stelle la prima forza politica del Paese quando non ci credeva nessuno, ma non andava oltre. Derideva nelle ore seguenti il voto il morto che parla Bersani facendo intendere di non volere compromessi (inciuci). Ora con un tweet, un messaggio brevissimo, azzarda e spaventa: autocandidatura a Palazzo Chigi. Poco dopo scrive un'altra nota che è suonata davvero insolita: un ringraziamento pubblico al capo dello Stato Giorgio Napolitano: «Chapeau», in Germania «ho visto il mio presidente della Repubblica». Cose mai viste da Grillo. Un cambio di passo, una curiosa metamorfosi. Sarebbe in fondo un semplice ribaltamento della scatola: se Pd e Pdl non vogliono stare sotto scacco, il temibile ragionamento del comico, allora facciano governare noi. In quest'ottica da mondo rovesciato sarebbero però Pdl e Pd a decidere la durata di un eventuale governo grillino, mancando al M5s i numeri per governare. La web tv del MoVimento, La Cosa, ha rilanciato la proposta: «Votino la fiducia a Grillo visto che il M5S è il primo partito alla Camera. Il Paese ve ne sarà grato». Grillo premier. Unica alternativa: una proroga del governo Monti, che rivestirebbe però un ruolo marginale, sottomesso al parlamento: «Lasciamo Monti e i tecnici tranquilli a Palazzo Chigi che tanto non sporcano, non danno fastidio, e il Parlamento approvi le leggi - la riflessione della web tv - Non è che dobbiamo andare avanti a decreti legge: il Parlamento fa le proposte di legge e se si è d'accordo si votano. Si può fare questa forma di governo parlamentare».
Per ora ipotesi, ma i tweet di Grillo hanno drizzato tante antenne. Soprattutto dopo il secondo messaggio di giornata del gran capo a Cinque Stelle, intervenuto sulla polemica scaturita dalle accuse del candidato cancelliere dell'Spd Steinbrück sulle elezioni italiane vinte «da due clown» (Grillo e Berlusconi): «Napolitano merita l'onore delle armi - l'attestazione di stima sul blog - In questi anni è stato criticato per molte scelte a mio avviso sbagliate, ma ieri in Germania ho visto, al termine del suo mandato, il mio presidente della Repubblica. Un italiano che ha tenuto la schiena dritta».
L'avvicinamento non è al Pd ma a Napolitano. E così, mentre da casa Grillo a Genova arrivava la notizia di un pacco sospetto intercettato dalla moglie, che ha avvisato i carabinieri, sul blog il leader dei Cinque Stelle ospitava poi un intervento del blogger Claudio Messora per ribadire che non c'è accordo con i democratici: «Quindi improvvisamene gli attivisti del M5S si sarebbero bevuti il cervello. Tutti insieme. Dopo avere combattuto per anni il Pdl e il Pdmenoelle, dopo avere mandato “affa” tutto e tutti, improvvisamente sarebbero tutti per votare la fiducia a Bersani & Co». Messora, esponendo il Grillo pensiero, ha anche chiarito che «questa Viola Tesi che all'improvviso spunta fuori dal nulla, con una petizione pro fiducia (pro Pd) in Rete, su un sito che nulla ha a che fare con il M5S, raccogliendo magicamente decine di migliaia di firme, è «una che fino a un paio di mesi fa militava convintamente nella base del Partito Pirata». Di altissima qualità, ha rivendicato invece Grillo sul blog, i suoi neoeletti: «Lo tsunami che ha travolto la politica italiana ha spazzato via uno tra i Parlamenti più vecchi d'Europa (55 anni di media) restituendo i parlamentari più giovani di tutto il mondo occidentale e dell'intera storia della Repubblica».

La villa di Sant'Ilario dove risiede il comico è stata inserita nel piano di vigilanza generica della provincia di Genova dopo il falso allarme bomba di ieri (in un pacco c'erano due bottiglie di vino di un ammiratore sardo). Lo ha disposto il prefetto, Giovanni Balsamo, che ha convocato un vertice specifico per stabilire le misure di protezione del leader del M5S.