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Grillo sta con Zagrebelsky: ecco il fronte anti-riforme che minaccia il governo

Dopo averli dileggiati, adesso il leader pentastellato si schiera con gli intellettuali di sinistra al fine di spezzare l'asse sulle riforme costituzionali

Grillo sta con Zagrebelsky: ecco il fronte anti-riforme che minaccia il governo

C'era un tempo in cui Beppe Grillo dileggiava gli intellettuali di sinistra pronti a firmare appelli o a lanciare petizioni a fianco del Pd. "Quando il pdmenoelle chiama, l’intellettuale risponde. Sempre! In fila per sei col resto di due", aveva tuonato il leader del Movimento 5 Stelle a marzo dell'anno scorso, rispendendo al mittente la richiesta di appoggiare un governo democratico. Adesso però, i tempi cambiano. E così il duo Grillo-Casaleggio non ci ha pensato due volte a schierarsi a favore dell'ennesimo appello di giuristi e intellettuali di sinistra.

"Sosteniamo l'appello "La svolta autoritaria" che riportiamo integralmente". Firmato: Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio. Ma di che si tratta? Giorni fa, Libertà e giustizia ha lanciato un appello per scagliarsi contro la riforma della Costituzione che il governo ha annunciato di voler attuare. "Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n.1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al Presidente del Consiglio poteri padronali. Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare", si legge. "La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto. Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato. Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone", continuano i firmatari. Tra loro spiccano i nomi di Lorenza Carlassare, Alessandro Pace, Roberta De Monticelli, Gaetano Azzariti, Elisabetta Rubini, Alberto Vannucci, Simona Peverelli, Salvatore Settis, Costanza Firrao.

Insomma, pur di attaccare il piano di riforme di Renzi (d'accordo con Forza Italia), il leader pentastellato non si fa scrupoli e si schiera con coloro che fino a poco tempo fa denigrava.

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