«I 40enni italiani, una generazione uccisa dal fisco»

Una volta c'era la gioventù bruciata immortalata da un Marlon Brando in giubbotto di pelle e motocicletta. Adesso, in Italia, c'è una generazione sempre bruciata ma in un altro modo: è quella lost generation "spremuta" dal fisco che rischia di dover fronteggiare l'austerità per il resto della propria vita professionale. È quella dei 40enni italiani, secondo il Wall Street Journal che all'argomento dedicava ieri l'apertura del quotidiano.
«Noi siamo la generazione perduta», conferma Andrea Bolla - imprenditore veronese numero uno di Vivigas e del prosecco Valdo (nonchè responsabile per il fisco nella squadra di presidenza di Confindustria). Secondo Bolla la differenza tra la sua generazione è quella paterna è che allora si percepivano le difficoltà come qualcosa che poteva essere superato, «ora noi siamo spesso nella mentalità della mera sopravvivenza». Dal 1992, ricorda il Wall Street Journal, cioè da quando Bolla ha iniziato a lavorare, il debito pubblico è salito dal 102% al 127% del Pil, con investimenti e salari sempre più bassi.

Il giornale, che prosegue raccogliendo le testimonianze di 40enni in difficoltà e citando i problemi di poca crescita, corruzione, boom del debito del Paese negli ultimi 20 anni, sottolinea come gli italiani nati negli anni '70 pagheranno il 50% in più di tasse sui guadagni nell'arco della vita rispetto a quelli nati nel 1952, e che l'attuale peso fiscale su un reddito medio annuale di 30-40mila euro oggi è del 38% rispetto al 25% di venti anni fa.

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