Radicali aggrediti dagli antifascisti dell'Anpi per aver organizzato un flash mob pacifico pro Ucraina all’interno di un convegno filorusso promosso dall’organizzazione dei partigiani all’università Federico II di Napoli.
"Dopo aver atteso il termine dell’evento con Alessandro Di Battista e il professor D’Orsi e al momento delle domande decine di studenti e attivisti pro-Ucraina di +Europa, Ora!, Radicali, Liberi Oltre, Azione e della comunità ucraina hanno mostrato maglie e bandiere ucraine", scrive su Twitter Matteo Hallissey, presidente dei Radicali italiani dove ha postato anche il video dell'aggressione. "È vergognoso che non ci sia stata data la possibilità di fare domande e che l’attivista che stava interloquendo con i relatori sia stato aggredito e spinto da un rappresentante dell’ANPI fino a rompere il microfono", aggiunge Hallissey che accusa di essere sono stato aggredito violentemente "mentre - racconta - provavo a fare una domanda a D’Orsi sulla sua partecipazione alla sfilata di gala di Russia Today a Mosca due mesi fa". Secondo il presidente dei Radicali italiani "chi rivendica la storia antifascista e partigiana non può non condannare queste azioni di fronte a una manifestazione pacifica".
Abbiamo messo in atto un flash mob pacifico pro Ucraina all’interno di un convegno filorusso organizzato dall’ANPI all’universitá Federico II di Napoli.
— Matteo Hallissey (@matteohallissey) December 22, 2025
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Galeazzo Bignami, capogruppo di Fdi alla Camera, ha espresso su X la sua solidarietà ad Hallissey: "Da chi - scrive - ogni giorno impartisce lezioni di democrazia ma reagisce con violenza, non accettiamo lezioni". Ovviamente sul tema è intervenuto anche Filippo Blengino, segretario di Radicali Italiani, che ha definito "grave e inaccettabile" l'accaduto mentre i radicali "esercitavano pacificamente il diritto di parola e di dissenso, a partire dal nostro Presidente Matteo Hallissey". E aggiunge: "Lo dico da nipote di un partigiano, che ha rischiato la vita per liberare l'Italia da un regime autoritario: oggi l'Anpi è diventata un vettore di propaganda putiniana che non ha nulla a che vedere con i valori della Resistenza e della nostra Costituzione". Secondo Blengino "Quanto accaduto descrive perfettamente ciò che oggi rappresentano: il fascismo dei presunti antifascisti, di chi difende regimi illiberali, giustifica l'aggressione e pretende di censurare le opinioni altrui in nome di una memoria che non gli appartiene più".
Il segretario dei Radicali italiani promette: "Continueremo a difendere la libertà, il pluralismo e l'integrità dell'Ucraina, onorando davvero i valori delle partigiane e dei partigiani che hanno perso la vita e che oggi, vedendo certi accostamenti, si sentirebbero profondamente offesi e schifati".