I giudici: Veronica vale 100mila euro al giorno

I giudici: Veronica vale 100mila euro al giorno

Milano Ne aveva chiesti tre e mezzo, ne ha avuti tre. Veronica Lario esce da trionfatrice dallo scontro giudiziario con Silvio Berlusconi, che da adesso è ufficialmente il suo ex marito. La separazione tra il Cavaliere e la sua seconda moglie viene sancita dal tribunale civile di Milano con una sentenza che riconosce a Veronica gli alimenti più ricchi che a memoria d'avvocato e di giudice si ricordino. La richiesta con cui la signora si era presentata allo scontro, a novembre del 2009, era sembrata strabiliante: tre milioni e mezzo al mese. Berlusconi aveva controproposto duecentomila euro, al massimo trecento. Tra le due posizioni, c'era un abisso: che la sentenza scavalla andando ad accogliere quasi in pieno le richieste della donna. Per mantenere il tenore di vita cui è stata abituata da Silvio Berlusconi in ventidue anni di matrimonio, Miriam Bartolini - questo il vero nome con cui Veronica è registrata agli atti della causa - ha diritto a tre milioni al mese, da rivalutarsi ogni anno.
Unica rinuncia per la ex signora Berlusconi, quella alla casa di Macherio, dove peraltro non vive più da tempo: si è trasferita - come ha attestato la figlia Eleonora in un recente atto giudiziario - a Milano, nella zona di via Conservatorio. Per il resto, Veronica incamera un assegno dalle dimensioni impressionanti, se paragonato ai 450 euro al mese che è l'assegno medio di una moglie separata: ma che per i giudici della Nona sezione civile è la logica e legittima conseguenza (come si legge nella sentenza) della disparità tra i patrimoni dei due coniugi, sia per quanto riguarda gli immobili sia per i pacchetti azionari.
Non è, giudiziariamente parlando, l'ultima puntata della telenovela. Il Cavaliere potrebbe impugnare la sentenza sostenendo l'abnormità della decisione, e in questo caso la decisione passerebbe alla Corte d'appello. Non è chiaro se Berlusconi sia orientato in questa direzione, visto che dalla riunione di ieri pomeriggio tra l'ex presidente del Consiglio e i suoi legali non sono uscite indiscrezioni. Ma in ogni caso prima che i conti si chiudano definitivamente è necessario un altro passaggio: la sentenza di divorzio. É un passaggio cruciale, perchè è in quella sede che potranno venire ridiscusse le clausole economiche della separazione. Da quel momento in poi, sia Silvio che Veronica potranno risposarsi. E, soprattutto, da quel momento Veronica uscirà definitivamente dall'asse ereditario del Cavaliere.
Anche dopo la separazione sancita nei giorni scorsi, infatti, Veronica rimane la principale erede dei beni del suo ex marito: in caso di una sua scomparsa, perderebbe il diritto al robusto assegno mensile che le è stato assegnato, ma avrebbe diritto a ricevere un quarto dei beni terreni del Cavaliere, a partire da quel 63 per cento di Fininvest (suddiviso tra le Holding Italiana Prima, Seconda, Terza e Ottava) che è ancora controllato personalmente dal fondatore.


A questo punto Berlusconi, se volesse evitare il rischio che la ex moglie diventi la principale azionista singola del suo impero, avrebbe tutto l'interesse ad accelerare i tempi per trasformare la separazione in un divorzio a tutti gli effetti. La legge consentirebbe scadenze ravvicinate: i tre anni di distanza si calcolano a partire dalla prima udienza della causa di separazione, che avvenne il 30 gennaio 2010.

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