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Il ricatto dei 5 Stelle: pronti a occupare le Camere

I parlamentari del Movimento 5 Stelle minacciano "iniziative eclatanti". Sel si sgancia: operazione disgustosa

Il ricatto dei 5 Stelle: pronti a occupare le Camere

Roma - L'ultimo ordine di Grillo è: occupate l'aula di Montecitorio. E domani i deputati del Movimento 5 Stelle sono pronti ad eseguirlo.
Sarà una delle «iniziative eclatanti» annunciate per ottenere subito la convocazione delle commissioni parlamentari permanenti, senza aspettare la formazione del nuovo governo. I grillini sono pronti alla mobilitazione e oggi decideranno, in una riunione in Senato, anche la forma di protesta da attuare a Palazzo Madama. Ci sono da definire solo i dettagli, assicura il senatore M5S Maurizio Buccarella.
L'obiettivo è rompere lo stallo dovuto alla mancanza di un accordo per l'esecutivo e consentire ai partiti di decidere sui ruoli chiave, presidenze e vicepresidenze, in base ai rapporti di forza.

L'inedita agitazione in parlamento, preannunciata in un'intervista dall'eletta Giulia Sarti, contesta appunto la tesi che senza un governo le Camere non possano lavorare autonomamente. Tesi ripetuta più volte dal neo presidente del Senato, Piero Grasso. «Bloccano il Paese mentre si spartiscono le poltrone. Il parlamento può iniziare a lavorare», dice la capogruppo M5S alla Camera Roberta Lombardi.
In effetti, i giuristi sono divisi sulla questione. Per l'ex presidente della Consulta Giovanni Maria Flick la situazione si può sbloccare. «In questo momento - spiega- è prioritario non paralizzare le Camere. Sia nei regolamenti di Camera e Senato sia nella Costituzione non c'è nulla che per le Commissioni faccia riferimento a un problema di maggioranza e minoranza».

Evidentemente caricati dal loro leader Grillo, che in queste ore contesta anche le restrizioni all'uso del denaro contante, i grillini sparano a zero su Napolitano, Grasso e la Boldrini.
«Sono succubi dei partiti- dice il senatore Luis Orellana -. Ci si dimentica che la nostra è una democrazia parlamentare». E sottolinea che una delle conseguenze più gravi del blocco sta nel fatto che, senza giunta per le elezioni, voteranno per il presidente della Repubblica anche i parlamentari che sarebbero incompatibili perché ricoprono più cariche e non hanno fatto una scelta.
Domani, dunque, scatterà l'occupazione dell'aula che si riunisce a Montecitorio con l'intenzione, salvo contrordini dalla conferenza dei capigruppo in mattinata, di votare l'ampliamento dei poteri della Commissione speciale per l'esame del decreto legge sulla pubblica amministrazione.
Su questa votazione si rompe l'asse della scorsa settimana tra grillini e Sel per chiedere la costituzione delle commissioni. Il M5S ha, infatti, già annunciato il suo «no», mentre il partito di Vendola è a favore.

«L'occupazione delle aule parlamentari è un'operazione antidemocratica e disgustosa - dice il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore -, spero sia una boutade».

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