Il day-after dei mercati è drammatico: Piazza Affari in picchiata ha bruciato 17,3 miliardi di euro in una sola seduta. Ma l'incertezza post elettorale ha affossato anche le principali Borse europee, in una seduta che ha visto la speculazione tornare a prendere di mira la zona euro e i titoli di Stato dei Paesi periferici, con lo spread Btp-Bund schizzato a 345 punti base, il massimo dai primi di dicembre. Il tasso sul titolo decennale sale al 4,90%: immediato il costo per il Tesoro che, per collocare 8,75 miliardi di Bot a 6 mesi, ha dovuto corrispondere tassi in rialzo all'1,23% rispetto allo 0,73% di gennaio, il che significa 22 milioni di interessi in più e timori in aumento per l'asta dei Btp in programma oggi. Seduta nera anche per l'euro, che cala a 1,305 dollari.
Ma nell'occhio del ciclone c'è stata, naturalmente, Piazza Affari: immediatamente in rosso, dopo le prime convulse battute, in cui metà dei titoli del Ftse Mib non riuscivano neppure a far prezzo per le troppe richieste di vendita, il listino milanese non si è mai ripreso.
In caduta libera i titoli bancari, i più esposti al mercato dei titoli di Stato, al punto da obbligare la Consob a vietare - anche per oggi - le vendite allo scoperto su Intesa Sanpaolo e Banca Carige, a fronte di perdite superiori al 10%. Ma il bagno di sangue non ha risparmiato nessun settore, mentre sui mercati scendeva, in linea con i titoli di Stato, anche il valore del debito delle aziende italiane e balzavano i credit default swap, cioè le assicurazioni sull'insolvenza, sull'Italia e sui grandi gruppi quotati, partecipate del Tesoro in primis.
Il calo si è ridotto intorno al 3% per qualche tratto nel pomeriggio, beneficiando del buon avvio di Wall Street e dei positivi dati Usa sulle vendite di case, ma è stato solo un breve miglioramento, seguito nel finale da un nuovo tracollo: al termine, l'indice Ftse Mib ha segnato un ribasso del 4,89% a 15.552 punti, l'All Share ha perso il 4,63%. E per fare il punto della situazione il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha convocato attorno allo stesso tavolo il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, e quello per gli Affari europei, Enzo Moavero: la riunione, spiega una nota di Palazzo Chigi, «è stata dedicata all'esame della situazione congiunturale e di quella dei mercati».
In forte ribasso anche le altre Borse europee: Madrid ha perso il 3,2%, Parigi e Francoforte oltre due punti, Londra l'1,3%. E non hanno certo aiutato i listini le parole di Ben Bernanke: «I mercati reagiscono all'incertezza», ha detto il governatore della Banca centrale americana in un'audizione al Senato, commentando l'esito delle elezioni italiane. Il numero uno della Federal reserve ha, comunque, ribadito la bontà delle misure monetarie finora intraprese e l'intenzione di proseguire la manovra di stimolo dell'economia, sottolineando però i limiti della politica monetaria.
Dal canto suo, la Commissione Ue, per bocca del portavoce Olivier Bailly, ha espresso «piena fiducia» nella capacità dei partiti italiani di «trovare una maggioranza politica per portare avanti l'agenda economica e la riduzione del debito».
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